Lo sciopero “generale” di 4 ore indetto per il 6 Maggio dalla CGIL è, di fatto, uno sciopero tradito. Uno sciopero generale che è stato conquistato dal basso, la cui urgente necessità è stata ribadita a gran voce sin dal 16 ottobre scorso, ma che è stato strappato alla CGIL solo dopo le mobilitazioni degli universitari contro la riforma Gelmini e dopo l’esplosione della rabbia precaria il 14 dicembre a Roma.
Uno sciopero che si sta cercando di sgonfiare dall’alto, riducendone la conflittualità e le rivendicazioni. Uno sciopero che così come la Camusso ha trasformato non attacca i profitti né cambia i processi di accumulazione della ricchezza basati sulle rendite finanziarie, sulle speculazioni e sui ricatti imposti ai lavoratori.
Lo sciopero del 6 Maggio è una risposta insufficiente alla crisi.
Uno sciopero nel 2011 deve essere uno sciopero al passo coi tempi sia per dimensione di tempo che per conflittualità, deve togliere linfa al capitalismo finanziario neo-liberista, deve colpirne i processi di accumulazione di ricchezza e parlare a chi vive nella precarietà e senza diritti.
Vogliamo far sì che lo sciopero generale del 6 Maggio diventi uno sciopero del 2011. Vogliamo anche che il 6 maggio sia un momento di sperimentazione verso lo sciopero precario, uno sciopero contro la precarietà e agitato da precari e precarie.
Per questo invitiamo tutte le realtà di movimento, i centri sociali, i collettivi studenteschi ed universitari, i sindacati di base, la FIOM e tutte le realtà di lotta contro la precarietà di vita e lavorativa ad una
ASSEMBLEA PUBBLICA VERSO IL 6 MAGGIO
Martedì 3 Maggio, in via Pichi, 3 , San Precario Space, (Zona Navigli, MM Romolo) alle 21.00.
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