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MILANO ORE 12.30 VIA SAN GREGORIO
AZIONE CONTRO EQUITALIA alias AGENZIA DI’ STROZZINAGGIO LEGALIZZATA
San Precario, Corsari, Lavoratori Autoconvocati, non si sono fermati in Piazza Duomo il loro 6 maggio è proseguito fino agli sportelli cassa di Equitalia, l’agenzia che ha l’appalto per la riscossione di tributi, multe, bollette scadute … di fatto un’agenzia di strozzinaggio legalizzata che sta mettendo in ginocchio migliaia di persone.
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Il grande successo della MayDay 2011 è un ottimo viatico per i tempi (precari) che corriamo. E’ il giusto trampolino di lancio per continuare quel processo di costruzione dal basso dello sciopero precario del prossimo autunno. Invece molti commenti giornalistici a sinistra hanno presentato la MayDay come trampolino verso lo sciopero della Cgil del 6 maggio. Prosegui la lettura »
Il Manifesto – 3 maggio 2011
Nella giornata di domenica, come ormai da diversi anni, la ricorrenza del primo maggio a Milano ha dato una rappresentazione visiva di un tratto fondamentale della nostra società; e soprattutto delle sue dinamiche.
Al mattino la banda del Comune si è portata dietro, nel corteo ufficiale, uno sparuto gruppo di affiliati alle tre confederazioni, un altrettanto sparuto gruppo di affiliati ai partiti di centrosinistra (più Sel e Rifondazione che Pd), qualche rappresentanza di aziende in crisi e una piccola delegazione di migranti. Pochi slogan, niente musica se non quella della banda. Dietro, come tutti gli anni, diverse migliaia di militanti di Lotta Comunista, usciti dalla catacomba della loro quotidianità, dove nessuno mai li incontra e non incontrano mai nessuno, ma affluiti da tutta Italia per questo appuntamento annuale che gli restituisce “visibilità”. Tra loro, quest’anno, parecchi giovani e meno giacche e cravatte d’ordinanza.
Nella composizione di questo corteo è evidente un rapporto fondato sulla reciprocità: il primomaggio a Milano rende – per un giorno – visibile un’organizzazione per altri versi ectoplasmica; ma senza di loro le organizzazioni ufficiali non avrebbero probabilmente nemmeno i numeri per fare un corteo. Una palese manifestazione di stanchezza e di insignificanza. Prosegui la lettura »
Lo sciopero “generale” di 4 ore indetto per il 6 Maggio dalla CGIL è, di fatto, uno sciopero tradito. Uno sciopero generale che è stato conquistato dal basso, la cui urgente necessità è stata ribadita a gran voce sin dal 16 ottobre scorso, ma che è stato strappato alla CGIL solo dopo le mobilitazioni degli universitari contro la riforma Gelmini e dopo l’esplosione della rabbia precaria il 14 dicembre a Roma.
Uno sciopero che si sta cercando di sgonfiare dall’alto, riducendone la conflittualità e le rivendicazioni. Uno sciopero che così come la Camusso ha trasformato non attacca i profitti né cambia i processi di accumulazione della ricchezza basati sulle rendite finanziarie, sulle speculazioni e sui ricatti imposti ai lavoratori.
Lo sciopero del 6 Maggio è una risposta insufficiente alla crisi.
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Dopo un travaglio lungo e doloroso, la segreteria generale della Cgil ha partorito la data e le modalità dell´annunciato sciopero generale. Si svolgerà il 6 maggio (tra due mesi!), durerà solo 4 ore e prevede manifestazioni territoriali invece che un unico corteo a Roma. È chiaro che questo “sciopericchio” (come direbbe Leonardo Sciascia) è un compromesso tra le componenti interne della Cgil, ma non solo.
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