di Giubileo Francesco e Giulio Mattioli
Forma.Temp è un ente bilaterale nato col famoso pacchetto Treu (Legge n. 196/1997), costituito dalla rappresentanza delle agenzie per il lavoro (Assolavoro) e dalle varie organizzazioni sindacali: la sua attività principale è gestire un “fondo per la formazione dei lavoratori in somministrazione con contratto a tempo determinato”.
I corsi di formazione proposti sono gratuiti, ma vengono finanziati attingendo dai contributi delle retribuzioni lorde dei lavoratori somministrati a tempo determinato. Il problema è che alcune società nel settore del customer care (o assistenza telefonica) fanno un uso improprio di questi corsi, rendendoli una vera e propria trappola per chi ci lavora.
Le criticità non riguardano infatti tanto la qualità dei corsi offerti o la loro organizzazione, ma il loro utilizzo: se si dà un’occhiata ai dati pubblicati dalla stessa Forma.Temp (vedi tabella in gallery) si scopre che il numero di partecipanti medio di un progetto formativo non supera le sette unità: una cifra certo non impressionante. Le risorse destinate a queste iniziative – invece – sono ingenti: circa 160 milioni di euro, di cui più di un quarto in Lombardia.
Cifre interessanti, che fanno gola alle agenzie del lavoro e soprattutto alle società che gestiscono in outsourcing l’assistenza clienti per le grosse società di energia e telecomunicazioni. Un vero proprio affare che, con il passare del tempo, è diventato una voce importante nel fatturato annuo di queste società.
Prendiamo il caso particolare di una società, che noi chiameremo con il nome fittizio “X”, ma che viene correntemente soprannominata il “macello dei precari”: ogni anno sviluppa circa 60-70 corsi Forma.Temp, per un giro di affari enorme: stimato tra i 200 mila euro e il mezzo milione.
Perché 60-70 corsi all’anno, quando ne basterebbero un decimo? C’è chi sospetta che questo abbia proprio lo scopo di aumentare i profitti dell’azienda, attingendo direttamente dai contributi dei precari stessi.
Un numero così elevato di corsi ci indica poi che all’interno di questa società avviene un continuo ricambio di personale; la regola non scritta, infatti, è che dopo il corso i frequentanti vengono assunti per tre mesi al massimo, con un solo (o tutt’al più due) rinnovi.
La vera piaga di Forma.Temp sembra infatti stare – secondo le persone direttamente coinvolte – nella cronicità: nel ping pong tra corsi di formazione e brevissimo contratto i precari entrano facilmente, ma escono con difficoltà: una trappola, per l’appunto.
Stando ai dati forniti dall’ente sembrerebbe in realtà che il fenomeno delle frequenze plurime sia piuttosto limitato (nel 2008 ha coinvolto appena il 15% dei partecipanti). Tuttavia sarebbe più opportuno considerare i dati su un arco temporale più lungo, di almeno un paio di anni: così facendo si scoprirebbero probabilmente percentuali molto più consistenti.
Un altro aspetto interessante di questo meccanismo vizioso è la complicità dei sindacati, che all’interno dei corsi Forma.Temp gestiscono la lezione sui diritti e doveri dei lavoratori in somministrazione.
Secondo un nostro contatto, che lavora all’interno del circuito Forma.Temp (ma che tiene al proprio anonimato), queste lezioni non sono gratuite, bensì fruttano ogni anno, nella sola Lombardia, più di un milione e mezzo di euro ai tre principali sindacati confederali.
Se questo fosse vero, assisteremmo ad un paradosso per cui queste persone – che sono pagate per informare i lavoratori precari dei loro diritti – campano allo stesso tempo su un sistema che genera costante precarietà e che si regge proprio sulle trattenute dei precari stessi.
In conclusione la formazione di Forma.Temp nelle società di assistenza telefonica funziona male in alcuni suoi aspetti: vengono infatti spese ingenti quantità di denaro, ma senza determinare migliori prospettive per la forza lavoro coinvolta. Intrappolandola, invece, in un circolo vizioso di precarietà.
Tutto questo va quindi essenzialmente a profitto non dei lavoratori – come dovrebbe essere – ma delle aziende come X, che trovano in Forma.Temp una buona occasione per accaparrarsi le trattenute dei lavoratori in somministrazione.
Quali soluzioni possibili, quindi, a questo “macello dei precari”? Sarebbe necessario obbligare per legge le società che sfruttano Forma.Temp ad assumere a tempo indeterminato almeno una piccola quota dei partecipanti, pena la loro esclusione dal fondo stesso.
Ma perché questo accada, bisogna che ci sia qualcuno nell’agone politico disposto a farsi carico di questi temi…
Ho avuto un’esperienza con i corsi Forma.Temp che ho reputato mediocre.
Ho frequentato un corso di Addetto buste paga credendo stupidamente che lo stesso potesse servire, se non a collocarmi quantomeno a migliorare le possibilità di ottenere un colloquio. Il corso è stato tenuto senza l’ausilio di nessun software o attrezzatura informatica prevista per questo tipo di figura, il massimo che hanno messo a nostra disposizione è stata una risma di fogli A4 e un proiettore per le slide. Pare assurdo che le agenzie interinali apparentemente non conoscano come sia strutturata la domanda di lavoro e non siano in grado di formare delle figure competitive.
Discorso a parte merita poi la scelta del docente (che a differenza di molti che frequentavano il corso non era neanche laureato) il quale, oltre a una vistosa impreparazione su certi aspetti della materia trasudava una malcelata frustazione. Ho scoperto che lui stesso era assunto in somministrazione con contratti a tempo determinato che coincidevano esattamente per la durata del corso.
Statene alla larga.
vi racconto la mia esperienza.
Un agenzia mi convoca per un corso di addetti alle vendite a milano con finalità assunzione in un punto vendita di una catena di discount,faccio il colloquio e qualche giorno dopo inizia il corso,premetto che sono consapevole che per sistemare quattro cavoli due zucchine e tre peperoni non serve un corso ma si impara lavorando,ma visto che cè la prospettiva di un lavoro accetto.
L’appuntamento è alle 9.00.classico scantinato di condominio civile anni 60,ci ritroviamo in circa 15 persone nel cortile aspettando che ci facciano entrare,non cè bisogno che vi dica,le faccie sono le solite,tutti pecoroni disoccupati imbarazzati e intimiditi e con atteggiamento di sudditanza verso il grande professorone che ci parlerà di pomodori cavoli e zucchine,ma la tensione cala dopo circa un ora quando la noia prende il sopravvento,e dopo la noia la consapevolezza che il lavoro promesso è solo una chimera da come il professore aveva fatto capire,ma da buone pecore le persone per paura o imbarazzo di prendere e andarsene continuano a frequentare il corso forse sapendo di perdere tempo,io ho fatto 4 ore e poi me la sono battuta,poi leggendo su internet mi sono reso conto che sono i classici corsi finanziati dalla regione che servono ad arricchire agenzie e aziende.
Secondo me la regione lombardia finanzia queste imprese per la formazione,soldi che poi si dividono con l’agenzia interinale che procaccia i poveri disoccupati llusi con la prospettiva di un lavoro e l’azienda di turno che si occupa del classico stage.
Un saluto a tutti,in questo momento sto frequentando un corso formatemp per una agenzia il tutto per 2 settimane mi e stato garantito che sarò comunque retribuito siccome ho contratto in mano che parla con la loro firma apposta,se i corsi sono solo una forma per far soldi le agenzie con le aziende non lo so,ma allo stesso tempo penso non ci sarebbero stati 2 colloqui prima del inserimento anche perchè potrebbero chiamare chiunque dal momento che gia sanno che nessuno verra reclutato a lavorare,magari mi sbaglio vi farò sapere al piu presto comè andata
Un saluto a tutti, qui brevemente per ringraziare tutti coloro che hanno scritto il testo qui sopra e coloro i quali hanno riportato qui sotto le loro testimonianze in merito ai corsi Formatemp. Io sono abilitata alla docenza in filosofia e storia..ho ceduto e ho scelto di fare un corso Formatemp anche se ancora non so se rientro nel numero dei partecipanti al corso e da quello che ho letto sopra e sotto spero di no: non ci tengo ad entrare nel giro del precariato, sempre se mi va bene. Insomma, grazie per queste informazioni…forse è meglio che aspetto in pace l’apertura delle graduatorie, è solo che l’inattività forzata mi opprime mi rende insofferente a tutto e timorosa di una pessima fine.
Un saluto a tutti,
Evelina.
Non è un paradosso se i docenti sindacali sono pagati perché non sempre i soldi finiscono nelle tasche dei Sindacati ma in quelle dei singoli docenti che magari sono precari come tanti ed hanno deciso di poter informare i potenziali lavoratori sui rischi della somministrazione, in modo tale che non incorrano negli stessi errori. Io sono docente sindacale e Vi assicuro che spesso, per avere i soldi del compenso… si fa prima a rimetterci la salute. Non è un lavoro che si fa principalmente per soldi ma per correttezza… alle ApL non piace il sindacalista e lì c’è gente che magari ha diritto ad una tantum e non lo sa, sono queste le soddisfazioni. Poi le spese sono vive (mi capitava di fare anche 144 km per una docenza) e la tendenza delle ApL è quella di pagare a 60 gg fine mese, salvo che non vogliano farlo se non avete la partita IVA, e non è detto che lo dicano subito, ma dopo diverse volte in cui sollecitate il pagamento. Su una settantina di docenze effettuate, posso assicurarVi che ognuna ha una sua storia: l’ApL che non Vi gradisce e cerca di tirarla a lungo per esempio inviando una lettera d’incarico vuota ed addirittura coperta da password, o quell’ente ospitante alla quale l’ApL ha chiesto di anticipare il compenso che a docenza effettuata Vi denigra nella speranza di decurtare il compenso, quelli reticenti a rispondere, ed anche quelli che, all’avvicinarsi del termine di pagamento tirano fuori che vogliono una marca da bollo in omaggio… Si fa sì per guadagnare qualcosa, ma la cosa più importante è quella di incontrare i corsisti. Sono anche disposta a rimetterci pur di avere la possibilità di conoscere la gente. E poi, tutti i docenti sono pagati, che cos’ha di diverso il docente sindacale? Farsi pagare non significa che si appoggia il sistema, anzi… Tanti mi dicono: “vuoi l’abolizione del lavoro interinale e tu che farai?”. Sarò la più felice del mondo: per il target raggiunto. E’ vero che i soldi alla fine sono dei lavoratori sfruttati dalle agenzie, ma almeno ne traggono un beneficio. E se spesso le ApL si comportano in quel modo che ho detto: ci sarà un motivo? E’ sbagliato pensare che se si aderisce all’iniziativa delle ApL è per appoggiarle. Secondo voi è meglio starsene fuori, non fare nulla e lamentarsi perché sono “antipatiche”, o proprio per questo avere un contatto con CCNL e docenze in modo da poter incidere sulla cosa? Se non ci fosse il docente sindacale l’ApL metterebbe uno dei suoi: costui farebbe l’interesse dell’agenzia con i soldi dei lavoratori. Preferite questo?
Le cose non sono cambiate anche al 2012..
Il 10 settembre ho cominciato un corso Forma.Temp organizzato da Gi-Group (Filiale di Milano via Paisiello 28) e Manpower per esser assunto un mese come operatore inbound da Comdata (Milano, via Anna Kuliscoff 33/35) per E-On Energia. Il primo giorno chiariscono che valutano tante cose, l’esperienza pregressa (dopo aver fatto un anno in analoga mansione per Sorgenia direi di esser ok su questo punto), la serietà durante il corso (sempre puntuale ed attento, tanto da aver fatto tutti i test giusti durante il corso e non aver mai fatto nemmeno un ritardo, anzi presentandomi sempre con un minimo di mezz’ora di anticipo), e presenziare per almeno il 70% del corso (non ho mai saltato una giornata). Su quest’ultimo punto, sempre per la serietà, mi soffermo un secondo. Il primo giorno di corso avvertii che sarei dovuto assentarmi nei giorni compresi tra il 20 ed il 22 settembre per un matrimonio. La mia compagna era la testimone della sposa, capirete quindi che non si trattava di un qualsiasi amico ma di qualcosà di più. Spiegai che siccome il luogo del matrimonio era a più di 450 KM da Milano, ed ovviamente tra addio al Nubilato/Celibato ecc., un paio di giorni passavano.
Mi fu chiarito da subito che avrebbero valutato la “Serietà” sulla scelta che avrei fatto. O il Matrimonio o il Corso.
Ragazzi, è vero che un Matrimonio è un evento importante e quello lo era molto, ma il lavoro, soprattutto con questa crisi lo è ancor di più. Optai quindi per questo corso e la mia compagna arrivò a destinazione con un passaggio di altri amici.
Penso di aver dimostrato la mia SERIETA’.
Il corso procede tranquillamente e finisce il 24 settembre.
Ovviamente nessuno, nè agenzia nè “Cliente” si fanno sentire a fine giornata. Da lì, tutti noi corsisti abbiamo chiamato tutti i giorni Per 2 settimane le rispettive agenzie (Gi-Group e Manpower).
Per 2 settimane mi sono sentito dire sempre la stessa cosa, secondo me semplicemente leggevano uno script, ovvero “Mi spiace, Sig. (…), ma il cliente non si è ancora fatto sentire e per ora abbiamo solo dei risultati parziali, aspettiamo quelli definitivi”.
Venerdì 5 ottobre, dopo l’ennesima chiamata, finalmente una novità.
Chiamo e: “Mi dispiace Sig. (…) ma è stato rifiutato.” Chiedo il motivo e: “Mi dispiace Sig. (…) ma non ci è stato comunicato”.
Chiamo dei colleghi di corso, anche dell’altra agenzia e… Sorpresa! A tutti e 20 hanno dato la stessa risposta.
Non solo abbiamo buttato 2 settimane della nostra vita (che avremmo potuto impegnare per trovar qualcosa di serio), ma per dimostrar quella che loro chiamavan SERIETA’ ho dovuto rinunciare ad un importantissimo evento che mai si potrà ripresentare.
Serietà… Hahaha! Buffoni… e LADRI.
salve ragazzi, qualcuno mi può dire se riaprono i bandi formatemp per il 2012? Sapete credo che un lavoratore somministrato può richiedere una sovvenzione per partecipare ad un corso di formazione a sua scelta presso un ente accreditato.E’ un’occasione da cogliere per non sciropparsi dei corsi a comando.
Formatemp è una truffa vera e propria. I corsi servono esclusivamente a rimpinguare le tasche di Agenzie per il Lavoro ed Enti di Formazione.
Addirittura mi è capitato di vedere Enti di Formazione “far finta” di assumere alcuni corsisti, per dimostrare e certificare a Formatemp che il loro corso era servito per creare occupazione. I corsisti, dopo corsi di due mesi, venivano assunti a tempo determinato per una settimana, stavano letteralmente a fare nulla, poi il contratto terminava e grazie e tanti saluti.
Formatemp sa benissimo che le cose funzionano in questo modo, ma finge di non sapere in quanto anche Formatemp ha la sua convenienza dato campa anche lui su questi fondi farlocchi per la formazione.
Del consiglio di amministrazione di Formatemp fanno parte del resto anche le più grosse Agenzie per il Lavoro, che fanno di modo che le regole di Formatemp facciano il loro gioco, ovvero aprire i rubinetti di fondi il cui scopo apparente è creare occupazione attraverso i corsi, ma lo scopo reale mangiare soldi.
Non so quanto servano eventuali denunce a Formatemp, dato che Formatemp è parte marcia dello stesso sistema.
Forse l’unica cosa che funziona è sputtanarli il rete…
Io ho frequentato 2 e altri 2 ne sto frequentando adesso ,mi trovo bene.
Ciao a tutti, ho fatto un corso formatemp in maggio del 2011 ma, contrariamente a quanto detto sopra, mi sono trovato ad avere un rimborso spese (durata del corso 5gg – Lun – Ven.) quantificati in € 100,00, con un relativo buono pasto al giorno, credo che dipenda dalla serietà dell’azienda che fa la richiesta no dalla formatemp. A tutt’oggi mi trovo assunto presso la società, la quale mi ha fatto un contratto a tempo pieno determinato dal 6 giugno fino al 5 ottobre con una proroga fino al 5 di novembre 2011. Da un’indagine fatta all’interno della società, mi risulta che parecchi ragazzi hanno fatto il corso negl’anni precedenti e sono stati richiamati ogni anno per periodi specifici…. spero che anche io riesca a entrare in un giro del genere, anche perchè vista la crisi non si può pretendere di meglio….
Volevo rendere noto un episodio che ha coinvolto diversi lavoratori disoccupati in cerca d’impiego, i quali rispondendo ad annunci di on-line, sono stati poi contattati da agenzie per il lavoro la quale ha offerto loro di partecipare a 3 settimane di corso non retribuite per ottenere 3 mesi di contratto all’ interno di un call center per il 119 della Tim.
L’azienda in questione che usufruisce dei lavoratori e cliente di Tim è Almaviva Contact in sede a Roma a via Lamaro 25.
Il perchè e come il sottoscritto sia finito a fare un corso di formazione ad almaviva contact, non è assolutamente importante (anche qua è storia comune se vogliamo), così come non contano nulla il mio curriculum e le mie esperienze professionali e personali, rimane comunque il fatto di essere stato testimone in prima persona di come vengono utilizzati i contratti di somministrazione del lavoro in azienda, e chissà in quanti altri luoghi di lavoro.
Il Primo settembre ci siamo trovati in 17-18 persone a prendere inizio a 3 settimane di corso (escluse sabato e domenica) non retribuite con orario 9:00-13:00 13:30-17:30. Lo stesso corso è finalizzato a raggiungere un attestato di idoneità che ci dovrebbe aprire le porte a ben 3 mesi di contratto (fino al 12 dicembre 2010) per un part-time di 20 ore settimanali e turni di 4 ore. La busta paga sarà di base 550 euro mensili (circa 27,50 euro al giorno di 4 ore lavorative) esclusi straordinari e notturni, l’orario è compreso nella fascia lavorativa giornaliera dalle 8 alle 24. A fine corso dovremmo essere pronti, tramite certificato d’idoneità, per lavorare nel servizio clienti Tim prepagati, ovvero il famoso 119. Il contratto è una delle forme più moderne e più convenienti per tutti, forse tranne che per i lavoratori, ovvero il contratto di somministrazione del lavoro che prevede 3 protagonisti: Il somministratore un’agenzia per il lavoro autorizzata dal Ministero del Lavoro che stipula un contratto con un lavoratore; L’utilizzatore, l’azienda pubblica o privata che necessità di tale figura professionale; Il lavoratore Rispettivamente per questa occasione queste sono: Gi Group: agenzia per il lavoro che ha come motto “your job, our work”; Almaviva Contact: Nonché la vecchia società Atesia, uno dei più grandi call-center di tutta Europa; Il sottoscritto è il lavoratore in questione, insieme ad altri colleghi di corso. Prima di iniziare siamo stati tenuti a firmare un contratto di partecipazione al corso con FORMA.TEMP, contratto cartaceo che deve essere sempre in nostro possesso per la durata del corso e da poter esibire in caso di controlli della stessa forma.temp. Nel contratto sono specificate le 128 ore di formazione, il calendario e il luogo di formazione, la barra stampata sul NO per quanto riguarda indennità oraria di presenza e rimborsi spese, e la nota la quale sottolinea che l’attestato di idoneità per la figura professionale di “ADDETTO CALL CENTER” verrà rilasciato agli allievi che avranno frequentato almeno il 70% delle ore in programma, compresa la partecipazione al modulo obbligatorio inteso come le 8 ore di lezione sulla legge 626 secondo contenuti standard segnalati da Forma.Temp. A fine corso si dovrebbe firmare il contratto di somministrazione e si dovrebbe cominciare a lavorare. Oltre a problemi minori, come il non sapere che tipo di selezione verrà fatta e su quali parametri, in quale giorno del calendario sarà svolto il modulo obbligatorio della 626, di modo che ci si possa organizzare in caso qualcuno abbia da gestire altro della sua vita dovendo mancare qualche ora di lezione, ma senza compromettere il suo corso e quindi la successiva assunzione, siamo stati completamente abbandonati a noi stessi, senza notizie. L’agenzia del lavoro a cui noi facevamo riferimento, la quale “sarà il nostro datore di lavoro”, ogni volta rispondeva di chiedere informazioni all’ azienda, l’azienda ribadiva di chiedere informazioni all’ agenzia del lavoro (siamo dipendenti potenziali dell’ agenzia) e così via questo teatrino per 3 settimane su ogni questione.
Ovvio che nessuno dei partecipanti ha mai probabilmente pensato di rimanere a bordo anche gennaio 2011, ma almeno per 3 mesi si tira a campare. Salvo poi venire a scoprire pian pianino, col passare dei giorni chiusi in questa prigione scelta, che questi corsi di formazione, non sono poi un obbligo per nessuno a formalizzare con contratto chi risultasse idoneo a fine formazione.
Il progetto è finanziato da Forma.Temp che è un fondo per la formazione dei lavoratori in somministrazione con contratto a tempo determinato, che si presenta col motto “formare per crescere”, ente bilaterale costituito tra l’associazione di rappresentanza delle agenzie per il lavoro (Assolavoro) e le organizzazioni sindacali e confederazioni sindacali. Qualcuno di noi inizia a temere la beffa finale, che puntualmente arriva.
L’ultimo giorno non sapevamo davvero cosa fare dal giorno dopo, in teoria avremmo dovuto cominciare a lavorare in sala, ma agenzia e azienda tacciono. Dopo pressione delle molte chiamate fatte in agenzia per sapere cosa diavolo dovevamo fare, arriva la comunicazione telefonica a qualcuno di noi. L’ agenzia informa che “purtroppo, come una doccia fredda, arriva dal cliente ( Almaviva contact ) una richiesta inferiore di forza lavoro, e nonostante tutti siamo risultati idonei, solo i primi 7( aula composta da 13 sopravvissuti) verranno assunti, ma purtroppo, essendoci un calo vertiginoso delle chiamate inbound, il contratto avrà scadenza il 15 ottobre e non più il 31 dicembre”.
Già questo basta e avanza per capire come ci si possa sentire, ma chi, come me, il giorno dopo si reca in agenzia per firmare questo ridicolo contratto, ha una nuova sorpresa, ovvero, niente contratto per nessuno.Il traffico inbound è talmente basso che è superfluo ogni inserimento al momento, questa è la sostanziale risposta che ci viene data.
Ci si chiede di aspettare il 29 Settembre, per avere aggiornamenti. Il 29 arriva, nessuno chiama. Chiamo io in agenzia non sanno nulla. Chiamo in azienda per sapere, ed è tutto fermo. Non ci vogliono, non serviamo, abbiamo regalato 3 settimane delle nostre vite senza avere nulla in cambio, per imparare a gestire terminali inutili e spendendo soldi (che nemmeno avevamo) per pagarci un panino o un pranzo al sacco, insieme alla eventuale benzina o spostamenti con i mezzi.
Mi faccio delle domande a cui ovviamente mi sono dato alcune risposte. Ovviamente se fosse stato almeno retribuita la formazione ai partecipanti, ognuno di noi avrebbe preso la notizia in modo diverso (2 soldi in tasca in cambio di una beffa possono essere solo meglio del nulla che abbiamo ricevuto), ma come ci dobbiamo convincere del fatto che sia normale che una formazione professionale finanziata non preveda nessun rimborso spese per i partecipanti? Chiunque sia entrato in aula a formare ha guadagnato, in tutta buona fede, 35 euro l’ora (confermata da fonte attendibilissima). Qui tutti hanno guadagnato dalla formazione, tranne che noi. Forma .temp è un ente bilaterale costituito da agenzia per il lavoro e sindacati come FelSA-CISL, NIDIL-CGIL, CPO-UIL …
http://noagenzielavoro.splinder.com/post/24788939#comment
Alla larga dai corsi Formatemp: sono una fregatura, frequentati da gente di livello infimo, con lo pseudo formatore che cerca di farti il lavaggio del cervello dicendoti che è meglio venire a fare il corso anziché stare a casa con le mani in mano, come se uno non avesse di meglio da fare che perdere tempo con queste stronzate.
Vergogna.
Una cosa mi sfugge… la ditta X macello dei precari, è una società di formazione, che campa solo di finanziamenti pubblici, o una società di qualunque altra natura? Perché altrimenti la società X riceve contemporanemane denaro e “merce” (la formazione)
Sono stato bersaglio della formatemp insieme ad altre persone che per 3 settimane hanno partecipato ad un corso non retribuito con obbligo di frequenza, per poi non essere assunti nessuno di noi nemmeno per i 2 o 3 mesi squallidi di contratto.
Il corso è stato fatto, la gente ha guadagnato e con tutta onestà io sono andato anche avanti con una sigla sindacale, fino a quando questa mi ha detto “non rompere le scatole stiamo seguendo noi la cosa…” risultato, il silenzio assoluto….
Formatemp ha una lista nera, come le agenzie del lavoro, di soggetti che non sono graditi per partecipare alla loro danza? Sembrerebbe di si. Sono sfuggito a controlli incorciati già a me noti di una delle agenzie per il lavoro (forse li non mi conoscevano davvero), ammetto di aver fatto molto caos in passato a parlato male di tutto il sistema, dalle aziende utilizzatrici, alla agenzia a formatemp, comunque sta di fatto che sono stato nuovamente selezionato, ho passato test abbastanza selettivi per un colloquio specifico, addirittura passato il secondo colloquio, e poi STOP. Non sono idoneo a poter partecipare ad un corso di formazione, quando proprio l’ agenzia mi aveva detto che ero stato selezionato come primo.
Sto cercando di organizzarmi per andare definitivamente all’ estero. Vi lascio L’italia disoccupata e precaria, le agenzie interinali, formatemp e tutti i coglioni che hanno piacere a stare in questo ginepraio, proabilmente perchè in fondo loro non hanno il problema di saltare parecchi pasti al mese.
Saluti
Ciao Francesco e Giulio.
Lavoro in un’agenzia per il lavoro, ma non ho preclusioni a parlare di questo. Ci sono motli vantaggi anche per i lavoratori nell’utilizzo di questa forma contrattuale (rispetto ad esempio a forme atipiche quali cocopro, p.iva, lavoro nero) e sicuramente molti altri aspetti negativi. Tanti degli aspetti negativi variano (ve lo assicuro) da agenzia ad agenzia, ma anche da filiale a filiale.
Per quanto riguarda formatemp vi posso invece assicurare che non intacca la busta paga del lavoratore temporaneo. All’interno delle tariffe che le agenzie propongono alle aziende il 4% a Formatemp è un costo puro fatturato all’azienda che poi come giustamente dite voi non è detto che l’azienda recuperi o utilizzi. Sembra assurdo ma anche moltissimi altri contributi versati dalle aziende per la formazione (vedi fondo fondimpresa) NON vengono utilizzati dalle aziende che li versano!!!
Sono sempre a dispozione per chiarimenti o scambio di opinioni.
Ciao, Grazie
I fondi Formatemp e Editemp sono si pagati dalle imprese ma rientrano nelle spese del cuneo fiscale del lavoratore assieme alle spese previdenziali,sociali e fiscali.
Altrimenti caro Francesco non potrebbe essere !! … dalla tua risposta risulta quasi che ogni impresa spende dei soldi per mantenere un fondo che potrebbe anche non utilizzare ?
Invece ….
Funziona che nei contributi versati per ogni lavoratore a somministrazione…. una quota finisce a Formatemp invece che nel salario in busta paga!! e questi soldi servono per la formazione aziendale…e al suo uso distorto !!
Forse, prima di fare propaganda politica, dovresti informarti meglio. i contributi formatemp non vengono pagati dai lavoratori ma dalle aziende che gli assumono, così come i contributi ebitemp.