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![]() al 31 dicembre 2011 il termine per proporre l’impugnativa del licenziamento da parte dei lavoratori il cui contratto precario è cessato prima dell’entrata in vigore del collegato lavoro.
Il limite del 23 gennaio era contenuto nel cosiddetto Collegato Lavoro, ulteriore provvedimento governativo teso a limitare la possibilità di azione giuridica da parte dei lavoratori e a favorire così un’ulteriore precarizzazione del lavoro.
A dire il vero molte erano le nostre perplessità, di fronte ad un appello che si diceva femminile ma che di femminista aveva poco. I toni, le stesse parole d’ordine, facendo leva sulla giusta indignazione per lo stato delle cose, spesso scadevano in contrapposizioni stile sante contro puttane che di femminista hanno ben poco. E per chi da anni ha intrapreso un percorso di analisi e di lotta sulle questioni del femminile non era facile accettare alcuni dei cartelloni che si vedevano in piazza. la volontà di portare al centro della questione femminile temi come le disparità salariali, gli ostacoli nella carriera lavorativa, l’uso dei corpi femminili come strumento di valorizzazione delle merci, fino alla mercificazione del corpo stesso delle donne, si scontravano con cartelli tipo “mia sorella è incinta, Berlusconi richiamala!” che facevano a dir poco girare le ovaie.
La giornata del 19 Febbraio si inserisce all’interno di un percorso nato dalla collaborazione di diversi soggetti e realtà nazionali che si occupano di questioni di genere e che in occasione della May Day 2010 ha portato alla realizzazione della campagna comunicativa “RIgeneriamo”, pensata come uno strumento di sovversione dei modelli culturali che alimentano la violenza di genere ( www.rigeneriamo.net ). L’obbiettivo è sviluppare un confronto tra le riflessioni nate in territori e contesti differenti per decostruire gli immaginari dominanti, crearne e diffonderne di nuovi nei quali ognuno possa riconoscersi.
Introduce Blicero:
Arcore e l’eterno ritorno della violenza. |
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