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Dal lavoro “volontario” ai licenziamenti per la “sicurezza”, un viaggio tra le anomalie promosse dal sistema Expo.
Casa in Movimento
Via Neruda 5 – Cologno Monzese (Mi)
dalle 19.30 – aperitivo conviviale.
dalle 21.00 – Incontro di informazione, approfondimento e riflessione. Interventi di:
– Roberto Maggioni, giornalista di Radio Popolare
– campagna Io Non Lavoro Gratis Per Expo
– Lavoratori esclusi da Expo
– Rete San Precario
– Collettivo Off Topic
Evento Facebook
Alcune
decine di lavoratrici e lavoratori si sono visti negare i pass per
lavorare all’Esposizione Universale EXPO di Milano dopo essere stati
assunti regolarmente con contratti precari, a seguito di segnalazioni
della questura di Milano.
Invitiamo tutte e tutti a sottoscrivere questo appello e
comunicato per denunciare tale violazione che può costituire un grave
precedente al pari dell’adozione del lavoro non pagato.
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Rho, 30 Maggio 2015.
Oggi gli attivisti del Centro Sociale SOS Fornace, Rete San Precario e
della Rete No Expo hanno fatto visita agli ingressi di Expo 2015 per
distribuire alle lavoratrici e ai lavoratori un volantino in cui
venivano denunciate le condizioni di lavoro all’interno del sito: stipendi da fame, contratti pirata, turni massacranti, sfruttamento dei volontari e, non plus ultra, licenziamenti politici.
Un mondo sommerso che vorremmo tentare di far uscire allo scoperto
attivando i lavoratori per far valere i propri diritti anche all’interno
di questa “area di interesse strategico nazionale” .
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dai Quaderni di San Precario
Mercoledì 22 Aprile 025 – dalle 19 con Aperitivo! – presso Piano Terra Lab in via Confalonieri 3 – Milano.
La rivista i Quaderni di San Precario è nata alla fine del 2010 in
contemporanea con il primo appuntamento degli Stati generali della
precarietà, organizzato dal collettivo San Precario a Milano. Nel libro
Piccola Enciclopedia Precaria (a cura di Cristina Morini e Paolo
Vignola), pubblicato da Agenzia X Edizioni, si trovano raccolti tutti i
lemmi pubblicati sulla rivista in cinque numeri, oltre ad alcuni
interventi significativi. Da “bioeconomia” a “trappola della
precarietà”, le parole scelte e analizzate sono sempre orientate dal
“punto di vista precario”. Un punto di vista che si propone di
setacciare e utilizzare criticamente tutti gli strumenti, giuridici,
teorici e conflittuali, dentro un’ottica offensiva e non di semplice
resistenza.
In una fase in cui la norma della precarizzazione esistenziale sembra
arrivata a compimento con il Jobs Act del governo di Matteo Renzi allo
scopo di annichilire il conflitto e di ricomprendere ogni discorso,
questi lemmi, questi testi, possono aiutare a posizionarsi nella giungla
precaria e a ricordare il valore e il significato dell’agire politico.
Dalle straordinarie autorappresentazioni della MayDay alla parola dei
precari e delle precarie.
Oltre al collettivo San Precario, saranno presenti alla
presentazione del libro e alla discussione collettiva Sergio Bologna,
Roberto Faure, Andrea Fumagalli, Gianni Giovannelli, Cristina Morini,
Fant Precario e altre e altri.
Effimera
è nata circa due anni fa, dopo la fine dell’esperienza di UniNomade 2.0
avviata nel 2011, con l’intento di rappresentare un ponte provvisorio
(da qui il nome) verso un nuovo processo costituente del pensiero
critico in relazione alle categorie del presente. Un pensiero, pur nella sua rigorosità, irriverente e non allineato.
Attualmente è un collettivo “virtuale” composto da più di 200
persone, interconnesse tra loro, che risiedono in varie parti del mondo.
Una rete, dunque, di ricercatori e attivisti, accomunati da una pratica
di ricerca militante, che origina dall’operaismo italiano a partire dai
Quaderni Rossi degli anni Sessanta, fino alle più recenti teorie sul
capitalismo biocognitivo. Si tratta di una realtà assai composita,
aperta alla discussione e all’elaborazione collettiva, anche attraverso
l’organizzazione di seminari che rappresentano momenti di confronto
pubblico e di autoformazione, indirizzati a chiunque sia interessato/a a
partecipare.
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