Henry Jenkins, #Occupy e la partecipazione come lotta. Audio dell’incontro di Bologna

da wumingfoundation: Henry Jenkins, #Occupy e la partecipazione come lotta. Audio dell’incontro di Bologna

Ecco la registrazione della conferenza tenuta da Henry Jenkins al DAMS di Bologna il 27 giugno scorso. Per facilitare l’ascolto, proponiamo un breve compendio del suo discorso.

Jenkins inizia elencando i progetti nei quali è attualmente coinvolto: nell’arco dei prossimi sei mesi usciranno ben quattro libri che lo vedono tra gli autori. I titoli riflettono l’ampio spettro dei suoi interessi. Oltre all’attenzione per le tematiche educative e legate all’istruzione, emerge – ed emergerà ancor più nel corso della conferenza – la torsione più esplicitamente politica che il suo lavoro sta conoscendo negli ultimi tempi.
La ripresa di attivismo politico-sociale sulle due sponde dell’Atlantico e l’irruzione sulla scena USA di movimenti come Occupy Wall Street – Jenkins lo cita più volte nell’intervento iniziale e nelle risposte alla domande – hanno retroagito sulle teorie del professore, che per molti versi – studiando la cultura dei fan – ne aveva intuito l’avvento, le modalità partecipative e le pratiche di riappropriazione e remix delle immagini mediatiche. Tra gli esempi più icastici che mostrerà nel corso dell’incontro, spicca il Casually Pepper Spray Everything Cop.

Dopo la breve intro, Jenkins propone un’articolata analisi della parola “contenuto”. E’ una parola sempre più usata nell’industria culturale e dell’intrattenimento, ma il suo significato viene dato per scontato, mentre di scontato non c’è più nulla. La realtà che il termine descrive sta subendo radicali trasformazioni. Ben presto, il contenuto come l’abbiamo conosciuto fino a oggi non esisterà più.

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Sai cos’è lo spread? Lessico economico non convenzionale

Presentazione del libro di Andrea Fumagalli.

Ne parliamo con l’autore martedì 26 giugno o12 dalle 19 al PianoTerraLab in Via Confalonieri 3, Milano.

“Questo libro spiega ai non-economisti le parole dell’economia. Da spread a Tobin Tax, da prodotti derivati a debito pubblico, da rating a precarietà, i termini e i concetti del sistema economico, del mercato, della crisi finanziaria sono prima definiti con chiarezza, quindi analizzati criticamente, per guidare l’accesso a un lessico che occupa ogni piega del linguaggio quotidiano ma che spesso solo gli addetti ai lavori capiscono davvero”.

 

Mobilità in uscita? ATM: tornelli chiusi e controlli

Non è bastato l’aumento del 50% dei biglietti deciso lo scorso luglio dalla ‘Giunta Arancio’. E nemmeno gli incassi dell’area C. L’Atm, l’ex azienda municipale dei trasporti trasformata in s.p.a. controllata da Palazzo Marino, ora chiude i tornelli in uscita.

Lunedì 11 giugno è iniziata la prima fase ‘sperimentale’ dei controlli a Duomo, Pagano, Loreto e Amendola Fiera mentre nei prossimi mesi la misura restrittiva sarà ampliata alle fermate di Centrale, Corvetto, Sondrio, San Donato, Porto di Mare, Cologno Centro, Vimodrone e Gioia.

A scoraggiare il ‘salto del tornello’ ci sarà una atletica squadra di controllori ATM in pettorina blu, che nei giorni scorsi ha distribuito volantini di informazione sulle nuove modalità di uscita ai viaggiatori. L’azienda fa sapere di voler contrastare il fenomeno dei 20mila che ogni giorno viaggiano senza biglietto nonostante in quella cifra rientrino i tanti cittadini che si autoriducono il biglietto, rifiutandosi di pagare fino a 2.50 euro a tratta per una o due fermate fuori dai confini urbani.

‘Non è possibile ricomprendere i cittadini degli altri comuni dell’hinterland nelle misure di abbonamento e sconti che abbiamo previsto per i milanesi’, ha ribadito più di una volta il Sindaco Pisapia che ha nominato Bruno Rota presidente di Atm, ‘La convenzione che regola il servizio tra Comune di Milano e ATM parla chiaro’.

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Autistici/Inventati, 10 anni di mediattivismo

Da 10 anni il collettivo di precarissimi nerd di Autistici/Inventati fornisce servizi online per i movimenti sociali e per chiunque abbia a cuore la privacy e non voglia affidare a imprese commerciali il suo lavoro, le sue comunicazioni, le sue informazioni. Se non li conoscete, date un’occhiata ai servizi offerti da A/I: mail, blog, mailing list, chat, siti web… E soprattutto leggete il libro che racconta proprio questi dieci anni di storia. Venerdì 15 giugno abbiamo invitato A/I a presentare +kaos, 10 anni di mediattivismo e hacking (AgenziaX, 14 euro) a Milano.

Gli hacker di A/I ci hanno insegnato molto in questi dieci anni. Il loro motto, preso in prestito da Primo Moroni, è “Condividere saperi, senza fondare poteri”. Anche dall’esperienza dell’hacking e del software libero abbiamo imparato che condividere ciò che si crea, mettere a disposizione di precari e precarie degli strumenti che potessero essere liberamente usati e rielaborati senza chiedere il permesso è un’arma formidabile. La stessa icona di San Precario è free: chiunque può usarla purché non si tratti di un partito, di un sindacato o di un’impresa commerciale.

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Educatori tra ricatti, precarietà e pagamenti a prestazione!

I lavoratori, “educatori e educatrici”, che lavorano sui comuni del Consorzio Desio Brianza dopo quasi 10 anni, e vari passaggi d’appalto che hanno coinvolto più cooperative, si trovano per la prima volta ad affrontare un problema occupazionale per i mesi estivi.
Infatti le cooperative subentrate (Meta, Tre Effe e Sociale della Brianza)  nonostante la gestione del lavoro estivo in questi comuni vogliono negare e non rispettare il monte ore dei contratti dei lavoratori assorbiti, così da non garantire la continuità educativa con i bambini e i ragazzi.
Le educatrici anche in questo caso non staranno a guardare e non vogliono subire le scelte scellerate basate sul profitto a scapito delle relazioni tra 110 famiglie che vivono e lavorano in sintonia con il territorio e operano su servizi essenziali per la comunità.
Le lavoratrici hanno indetto un presidio l’11 Giugno 2012 davanti al Consorzio Desio Brianza (CoDeBri) alle 9.00 durante una trattativa tra il Consorzio, i sindacati e un rappresentante scelto dalle lavoratrici del Punto San Precario di Monza.

comunicato educatori