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Oggi si è riaperta ufficialmente la stagione della lotta al caro biglietto con un’azione iniziata a Molino Dorino – fine tratta urbana – e terminata alla Fiera di Rho durante il Macef con tanto di tafferugli voluti dalle guardie dello sceriffo di Nottingham – alias Enrico Pazzali – che hanno impedito l’accesso ai precari della foresta di Sherwoodimpedendo la consegna del mega assegno da 1 milione di euro che l’amministratore di Ente Fiera avrebbe dovuto firmare per contribuire all’auspicato fondo pubblico per la mobilità che permetta l’allineamento delle tariffe. Vedi la decisione di Cinisello Balsamo che ha stanziato 150.000 euro. Esigenza riconosciuta anche dai sindaci di Rho e Pero.
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In questi ultimi 3 mesi, da maggio-giugno, le cooperative subentrate all’appalto Ce.Se.D (Meta, TreEffe, Sociale della Brianza) hanno fatto di tutto per imporre alle educatrici dei contratti che prevedevano il taglio del 21% del monte ore previsto andando a determinare una forte riduzione degli stipendi.
Dal canto loro le educatrici e gli educatori, assieme al Punto San Precario di Monza hanno proposto alla fine di luglio un contratto che prevedesse un “superminimo” che andasse a coprire l’80% delle ore perse, mentre i sindacati confederali si sono limitati ad accettare senza condizioni il vergognoso taglio delle ore.
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Mancano meno di 3 anni ad Expo2015 ed ancora il progetto rimane sulla carta. Le criticità di questo grande evento sono tuttora irrisolte e l’impatto sul territorio rimane in prospettiva drammatico. Alla nebulosità del racconto di Expo2015 offerta da chi sta cercando di organizzarlo, questo dossier vuole contrapporre la chiarezza di chi ad Expo2015 si oppone ormai da anni (era il 2008 quando Milano vinse l’assegnazione all’evento e già il comitato NoExpo era costituito da mesi). Che cos’è un grande evento, cosa è accaduto in alcuni significativi precedenti Expo, che tipo di infrastrutture sono coinvolte in ciò che le istituzioni locali considerano un “volano” per l’economia: queste sono tutte tematiche che ci vengono presentate in forma di spot e sulle quali è il caso di esprimere considerazioni più complete. Ed ancora: chi sono gli attori economici coinvolti, quali sono le alternative al modello di sviluppo sottostante ad Expo, in che termini lo si definisce “insostenibile”….
L’autoinchiesta è tuttora un mezzo fondamentale per esprimere una posizione, fare informazione, produrre una conoscenza in grado di attivare processi resistenziali all’altezza dei tempi, per vivere un territorio ed i suoi cambiamenti in maniera attiva.
Exit Expo 2015 presenta “un punto di vista NoExpo” in grado di offrire una valutazione sui processi di trasformazione del territorio accelerati da Expo ma esistenti a prescindere da Expo. I modi per affrontare questa realtà sono due: o la si subisce o ad essa si reagisce.
dal sito Noexpo
Dossier ExitExpo 2015
Semplice e dirompente: 600 euro al mese per disoccupati e precari che non raggiungono i 7200 euro all’anno. Qualche giorno fa è stata presentata una proposta di una legge di iniziativa popolare per istituire il reddito minimo garantito anche in Italia. Il testo della proposta di legge è stato scritto con il supporto del BIN-Italia (Basic Income Network), un’associazione che da anni si batte per introdurre anche nel nostro paese una misura di welfare presente in tutta Europa tranne che in Italia e in Grecia. La proposta è sostenuta da un comitato aperto e trasversale, che vorrebbe replicare quanto avvenuto per i referendum sull’acqua e sul nucleare e che vede la presenza di movimenti, associazioni, partiti e sindacati: da Tilt al Popolo Viola, dal Bin ad Antigone, da Emmaus fino a Sinistra Ecologia e Libertà. Per presentare la legge di iniziativa popolare occorrono 50.000 firme da raccogliere entro la fine del 2012.
Come San Precario Milano abbiamo deciso di partecipare a questa iniziativa perché riteniamo che una misura di sostegno a chi ha perso il lavoro, a chi è disoccupato, a chi passa da un contratto all’altro, a chi cerca lavoro, sia uno strumento importantissimo per combattere la precarietà. Da sempre chiediamo un reddito di base, e crediamo che anche questa campagna sarà importante per mettere il reddito al centro del dibattito politico. Tanto per dire, non è accettabile che ministri come Fornero liquidino una proposta seria e accettata in tutta Europa con la motivazione offensiva “con il reddito gli italiani starebbero tutti a casa a mangiare pasta al pomodoro”. Il reddito garantito è una misura serissima e non una boutade da trasformare in barzelletta: i nostri “tecnici” che hanno studiato in Europa dovrebbero saperlo bene. Eppure la resistenza ideologica a una misura di welfare di questo tipo è ancora fortissima.
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Te l’hanno chiuso e non lo sai: panorama dei servizi pubblici socio sanitari che hanno chiuso e chiuderanno, piccola spiegazione del perché e del come mai, del chi ci guadagna e del quanto ci costa
Venerdì 6 luglio 2012 dalle ore 19 il collettivo Off Topic e San Precario ospitano la associazione Ambulatorio Medico Popolare al Piano Terra – via Confalonieri 3 per un aperitivo incontro
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