Non è bastato l’aumento del 50% dei biglietti deciso lo scorso luglio dalla ‘Giunta Arancio’. E nemmeno gli incassi dell’area C. L’Atm, l’ex azienda municipale dei trasporti trasformata in s.p.a. controllata da Palazzo Marino, ora chiude i tornelli in uscita.
Lunedì 11 giugno è iniziata la prima fase ‘sperimentale’ dei controlli a Duomo, Pagano, Loreto e Amendola Fiera mentre nei prossimi mesi la misura restrittiva sarà ampliata alle fermate di Centrale, Corvetto, Sondrio, San Donato, Porto di Mare, Cologno Centro, Vimodrone e Gioia.
A scoraggiare il ‘salto del tornello’ ci sarà una atletica squadra di controllori ATM in pettorina blu, che nei giorni scorsi ha distribuito volantini di informazione sulle nuove modalità di uscita ai viaggiatori. L’azienda fa sapere di voler contrastare il fenomeno dei 20mila che ogni giorno viaggiano senza biglietto nonostante in quella cifra rientrino i tanti cittadini che si autoriducono il biglietto, rifiutandosi di pagare fino a 2.50 euro a tratta per una o due fermate fuori dai confini urbani.
‘Non è possibile ricomprendere i cittadini degli altri comuni dell’hinterland nelle misure di abbonamento e sconti che abbiamo previsto per i milanesi’, ha ribadito più di una volta il Sindaco Pisapia che ha nominato Bruno Rota presidente di Atm, ‘La convenzione che regola il servizio tra Comune di Milano e ATM parla chiaro’.