Rinascita. Sulle spalle dei lavoratori, con la scusa dei libri.

Da storico marchio culturale del PCI a libreria della precarietà. Rinascita oggi è stipendi non pagati, lavoro nero, licenziamenti ingiustificati. Per il ciclo: sputtanamenti dei precarizzatori, intervista ad un lavoratore, a cura dei Punti San Precario Roma.

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Lo “sciopericchio” del 6 maggio: si può fare di più!

Dopo un travaglio lungo e doloroso, la segreteria generale della Cgil ha partorito la data e le modalità dell´annunciato sciopero generale. Si svolgerà il 6 maggio (tra due mesi!), durerà solo 4 ore e prevede manifestazioni territoriali invece che un unico corteo a Roma. È chiaro che questo “sciopericchio” (come direbbe Leonardo Sciascia) è un compromesso tra le componenti interne della Cgil, ma non solo.

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Si scrive sciopero generale, ma si pronuncia sciopero precario.

Da più parti e con insistenza si invoca la presa di una piazza per catalizzare la rabbia e lo sdegno e dare inizio a una sollevazione che ci liberi da Berlusconi. Ma più che una piazza noi crediamo che il momento decisivo sia uno sciopero che parli di precarietà, agisca nella precarietà e coinvolga precari e precarie. Certo, siamo stanchi di subire l’offensiva di questo governo che peggiora le condizioni di vita di lavoratori, precarie e migranti, e le immagini che provengono dal Maghreb ci trasmettono vibrazioni positive.


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Fuori BIT, dentro precari: San Precario al buffet dell’Ente del Turismo Francese

Venerdì 18 febbraio 2011, ore 18.35: noi siamo in una decina col gonfalone di San Precario, per il resto la Biblioteca Ambrosiana è deserta. Il Fuori Bit ideato dall’amministratore delegato  di Fiera Spa, Pazzali, è roba per pochi ma buoni si direbbe, a giudicare dai macchinoni: solo dirigenti e tour operator, insomma chi fa girare i danè.“State disturbando” mi avverte la biondissima PR. “Ma non controllate a chi date le sale voi della Ambrosiana?” gli si chiede. “Sai quanti precari han lavorato al Bit gratis?”.

Sciopero precario contro il Cavaliere

È fuori di dubbio che Berlusconi sia una persona umanamente spregevole.
Però il disprezzo che proviamo per lui rischia di non farci capire perché questo individuo stia governando da quasi vent’anni. Di più, questo disprezzo rischia di nasconderci le ragioni profonde della “decadenza” italiana. Berlusconi è un progetto politico, messo in campo nel 1993 da un insieme di poteri economici e non solo, con lo scopo di governare il prevedibile declino economico che l’Italia avrebbe subito con l’avanzare della globalizzazione e la fine della supremazia dell’economia statunitense.
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