TNT – non c’è posto per voi

Anche oggi le serrande sono chiuse. Il 23 aprile i lavoratori di One Logistic e di Toro Service si sono presentati, come tutti giorni, al lavoro nel centro di smistamento e distribuzione delle poste italiane di via Valtellina.

Lì hanno trovato la sorpresa: da un giorno all’altro gli è stato cominicato che il lavoro non c’era piu’.

Questa volta la crisi non c’entra: tnt era riuscita l’11 agosto di

quest’anno ad ottenere l’appalto di 3 anni con poste italiane  per la

distribuzione della posta ordinaria e le raccomandate in alcune zone di

Milano, Torino, Perugia e Brescia.

TNT, azienda leader della corrispondenza veloce, a sua volta ha

subappaltato ad aziende più piccole, tra cui One Logistic e Toro

Service. Questo, vietato dal contratto di appalto, sarebbe stato

all’origine della revoca dell’accordo tra TNT e Poste Italiane. I

meglio informati sostengono invece che TNT abbia utilizzato l’appalto

per rastrellare indirizzi di grandi clienti, a cui ha fatto poi offerte

migliori di Poste Italine per la gestione della corrispondenza.

Nel frattempo, il 14 aprile, One Service ha fatto firmare le dimissioni

ai lavoratori che sono stati riassunti da TNT con un contratto di 3

masi più uno di prova. Questo sulla carta, perchè TNT si è poi

“dimenticata” di comunicare le nuove assunzioni all’INPS ed ha

consegnato ai lavoratori i contratti senza la prima pagina (quella

contenente i nomintativi di ognuno).

Nel caso di One Logistic si sta parlando di 700 lavoratori in tutta

Italia, che hanno visto sparire dall’oggi al domani il loro contratto

part-time di 3 anni.

Di questi una sessantina lavoravano a Milano e sono stati tra i

protagonisti della protesta che ieri ha impedito ai “nuovi” 150 postini

assunti da Poste Italine per sostituire l’appalto di eseguire le

consegne, con il supporto dell’Associzione  Sindacale Bios, e la

consulenza degli avvocati del Punto San Precario TNT Express Italia,

attraverso il proprio responsabile risorse umane, ha proposto ai

lavoratori una buona uscita di 1500 euro, convocandone alcuni per oggi

a mezzogiono. Invece che presentarsi singolarmente, i lavoratori sono

arrivati in gruppo e l’azienda ha negato di aver fatto qualsiasi tipo

di offerta: <<noi di proposte non ne abbiamo>> hanno

risposto.

Lunedì è convocata un’assemblea di lavoratori, in cui si discuteranno le azioni future.

Guarda il video:

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