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di Jo Vannelli
thx Effimera
In una nota ufficiale il presidente del consiglio, Enrico Letta, ha definito l’accordo sindacale del 23 luglio 2013 un modello nazionale sia per il procedimento che lo caratterizza, sia, e ovviamente, per il contenuto. Vale la pena di esaminarlo e cercare di comprendere, dal punto di vista precario, di che si tratta. Prosegui la lettura »
di milanofiera
Lo scorso maggio Manutencoop Facility Management spa, società leader nel settore dei servizi alle imprese, ha vinto l’appalto per la gestione del campo base in uso alle maestranze di Expo 2015. L’appalto, del valore di oltre 4 milioni di euro, riguarda la gestione degli alloggi, pulizia, vigilanza armata e non armata, manutenzione e coordinamento del campo base. Il gruppo Manutencoop, colosso che nel 2012 ha fatturato complessivamente oltre un miliardo di euro e appartenente alla galassia delle cosiddette Coop rosse, oltre a numerose esternalizzazioni di aziende private è presente in modo massiccio anche in appalti di imprese pubbliche. Infatti è presente all’interno degli ospedali, presso diversi comuni con il servizio di raccolta rifiuti e pulizia strade – fino al 2009 era nel capitale sociale di A.Se.R. spa la società che si occupa della raccolta rifiuti nel Comune di Rho – e si è aggiudicata una buona fetta del maxiappalto per il servizio di pulizia degli edifici scolastici.
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Dopo esserci addentrati nei meandri del reddito e aver posto le basi per una critica radicale alla logica del mega-evento “Expo2015” (introduzione al Reddito), l’Accademia Precaria è lieta di riprendere il suo viaggio all’interno della giungla della precarietà per riaffermare il punto di vista precario all’epoca dei governi di “servizio” e della “crisi della crisi”.
Il primo incontro della stagione autunno-inverno sarà dedicato alla cultura hacker e allo scontro tra il “biocapitalismo” e una scienza partecipativa basata sulla condivisione di informazione e conoscenza.
Mercoledi 9 ottobre alle 19.00 a PianoTerra – Via Confalonieri 3, Milano
Ne parleremo con Alessandro Delfanti autore di “Biohacker. Scienza aperta e società dell’informazione” e con Ravi Sundaram, autore di “Pirate Modernity“
Questa mattina Expo 2015 spa e sindacati hanno siglato il protocollo che disciplina le modalità di assunzione e di impiego del personale durante i sei mesi dell’Esposizione Universale. Proviamo, quindi, a darne una lettura a caldo.
Volontari?
Il primo dato particolarmente significativo, soprattutto per noi che nei giorni scorsi abbiamo dato spazio a critiche sul fatto che Expo potesse diventare un evento organizzato con lavoro gratuito, è il numero di volontari. l’allegato 5 del protocollo, intitolato “Programma volontari del sito espositivo”, prevede “di generare 475 opportunità di volontariato. Tale valore moltiplicato per il periodo di presenza giornaliero (minimo 5 ore) e per una permanenza media di due settimane – che pertanto prevede rotazioni di gruppo (di team; di equipe, ecc.) – consente di coinvolgere circa 18.500 volontari” (!). I volontari, inquadrati in squadre da 10 persone guidate da 2 team leader, si occuperanno “dell’accoglienza e orientamento del visitatore”; “facilitazione dell’esperienza di visita”; “facilitazione della partecipazione nazionale e internazionale”. In concreto, questo significa “indirizzamento delle persone verso le biglietterie”; “indirizzamento in caso di richiesta da parte del visitatore sulle modalità di uscita dal sito”; “supporto al visitatore in coda (es. fuori dai padiglioni, aree show ecc.) in caso di bisogno”; “supporto nella facilitazione degli afflussi e dei deflussi all’interno delle aree di visita del sito espositivo tramite la diffusione di indicazioni”.
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thx http://milano-fiera.net/
In un precedente post, scrivendo a proposito di Expoprecarietà, dicevamo che «Expo può giocare sull’appeal del tema “nutrire il pianeta, energia per la vita” e sulla collaborazione del terzo settore per organizzare progetti nelle scuole e coinvolgere gli studenti». A tal proposito, l’amministrazione comunale di Rho ha recentemente aderito al progetto “Giovani per Expo”, proposto da Ciessevi. Informazioni dettagliate sul progetto si possono recuperare sul sito del Comune di Rho. In questa sede ci limiteremo ad una serie di osservazioni critiche su questo progetto che per noi altro non è che l’ennesimo modo di sfruttare manodopera gratuita. Terzo settore e cittadinanza attiva sono termini che identificano un sistema di principi e di relazioni (fiducia, reputazione, reciprocità) capaci di spiegare l’alta frequenza di comportamenti cooperativi. In questo senso, una delle macroattività del progetto in questione è quello di rendere i «Giovani protagonisti di esperienze di cittadinanza attiva: per avvicinare i giovani al volontariato in vista di Expo, saranno attivate sperimentazioni di service learning presso le scuole, promozione di attività scuola – volontariato/avvicinamento al volontariato, momenti di accoglienza in occasione di manifestazioni sportive, attività di sostegno al protagonismo, alla creatività ed all’imprenditoria giovanile».
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