Esclusivo: Tremonti sfrattato dal suo ufficio a Pavia

Ieri mattina, dopo una partecipata assemblea, gli studenti dell’Università di Pavia hanno sfrattato dal suo ufficio Giulio Tremonti, ordinario nella Facoltà di Giurisprudenza e ministro dell’Economia e delle Finanze. Il ministro infatti è in congedo parlamentare da ben 14 anni! Gli studenti l’hanno ritenuto oltre che fra i responsabili dei tagli all’istruzione anche incompatibile con ogni incarico accademico. Leggi la cronaca dell’evento di ieri:

“Questa mattina, martedì 28 ottobre, si è tenuta presso il cortile del rettorato l’assemblea delle assemblee di facoltà, partecipata da un migliaio di studentesse e studenti. Ogni facoltà contro la legge 133 ha relazionato alle altre sull’evolversi delle mobilitazioni.
Sono intervenuti anche dottorandi, ricercatori e personale tecnico-amministrativo, oltre a una studentessa dell’assemblea della facoltà di lettere dell’università la sapienza di Roma. Al termine dell’assemblea, studentesse e studenti sono partiti in corteo verso lo studio del professor Giulio Tremonti, estensore della legge 133 e ordinario di diritto tributario presso il dipartimento di economia pubblica e territoriale dell’università di Pavia.
Non avendo trovato il professore in studio, essendo in congedo parlamentare da 14 anni, gli studenti hanno consegnato dei pizzini raccolti precedentemente in assemblea, in cui ogni studente ha elaborato un messaggio da fargli recepire. Gli studenti, ritenendo Tremonti, ministro dei tagli all’istruzione, incompatibile con ogni incarico accademico, hanno reso esecutivo lo sfratto dal suo studio. “Sprechi? Tagliamo i baroni” citava lo striscione appeso alla sua finestra. Le riforme non le fanno i ministri, men che meno quelli che in università non mettono piede da anni, men che meno coi tagli indiscriminati. Le riforme dell’università le fa il corpo vivo dell’università. E ci stiamo lavorando…
Non paghi, gli studenti, hanno dato vita ad un corteo spontaneo per le vie cittadine, al grido di “non pagheremo noi la vostra crisi”. Il corteo ha invaso gli spazi cittadini, coinvolgendo gli abitanti di una città universitaria totalmente dipendente, sia culturalmente che economicamente, da chi anima l’ateneo. Spontaneità, creatività ed irrapresentabilità del movimento si sono concretizzate in improvvisati blocchi stradali.
Gli studenti delle scuole superiori e gli insegnanti di tutte le scuole incontrati lungo il percorso sono stati salutati: “ci vediamo giovedì”, in occasione dello sciopero generale della scuola, cui gli universitari parteciperanno con un proprio spezzone; ritrovo alle h.10 all’ingresso dell’università centrale.
Oggi sono iniziate le lezioni in piazza della vittoria. Esordio con il corso di “didattica delle lingue classiche”,ed una lezione dal titolo “Chi non si interessa della cosa pubblica non solo è inutile ma anche dannoso” [cit. Tucidide]. La partecipazione di circa 150 tra studenti e cittadini ha permesso di mostrare quello che è il nostro ideale di cultura, una cultura critica, bene comune.
Grande ilarità di tutti i presenti davanti al fulgido esempio di cultura fornito da uno sparuto gruppuscolo di pseudostudenti ultrafuoricorso fascistoidi, che ha ridicolamente e vanamente tentato di disturbare la lezione con sgrammaticati cori da stadio.”

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