E’ passato più di un anno dalla notte parigina in cui Milano si è aggiudicata l’Expo 2015.
Il 9 aprile 2009, giusto in tempo per la registrazione all’Esposizione Universale, mancata la quale la nomina di Milano expo 2015 decadrebbe, è stato designato il nuovo consiglio di amministrazione di EXPO spa, la società cui spetta l’organizzazione del prestigioso evento.
Il braccio di ferro tra gli azionisti per il controllo della società è stato durissimo. Silvio Berlusconi, che in un primo momento aveva dato carta bianca al Sindaco Moratti per l’organizzazione societaria, si è poi arreso alla somma di poteri che tiravano il suo doppiopetto. In primis, il suo ministro del Tesoro, Giulio Tremonti , che con la Moratti non ha mai avuto un buon rapporto e una buona parte del Pdl, che per ovvi motivi preferiva un uomo politico; seguiti da Roberto Formigoni, Presidente della Regione, a cui poco piaceva l’idea di un uomo troppo vicino agli interessi di Palazzo Marino; infine la Lega, che auspicava fosse un suo uomo ad occupare una posizione decisionale nell’evento Lumbard per eccellenza.
La lotta, senza esclusioni di colpi, si è conclusa con una sconfitta del Sindaco Moratti, che ha dovuto rinunciare al suo favorito, Paolo Glisenti.
Lo racconta lui stesso in un’intervista rilasciata all’Espresso. E’ bastata una telefonata, il veto del governo e la richiesta di toglierlo di mezzo. Lui e il Sindaco volevano persone capaci scelte per il curriculum, più che per la fedeltà politica. Ma la logica che ha prevalso è stata quella del potere.
Glisenti, 57 anni, giornalista , dirigente d’azienda ed ex Responsabile delle relazioni Istituzionali del Comune di Milano, è stato il fido braccio destro del Sindaco durante l’avventura progettuale di Expo ed erano davvero in pochi a pensare che proprio il papà della creatura Expo, sarebbe stato estromesso dall’affare.
Invece, proprio nel corso dell’ultima riunione, gli azionisti di Expo spa (Il Tesoro possiede il 40%, Comune e Regione il 20%, Provincia e Camera di Commercio il 10%) hanno archiviato definitivamente la candidatura di Glisenti ed eletto Lucio Stanca, nuovo amministratore delegato. Il Nuovo consiglio di amministrazione è ora così ripartito: Diana Bracco, Presidente della società, a rappresentare la camera di commercio; Leonardo Carioni al posto di Angelo Provasoli, a rappresentanza del Ministero del Tesoro; Paolo Alli per la Regione Lombardia e Enrico Corali per la provincia.
Stanca, ex ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, assume la doppia carica di amministratore delegato e vice presidente della società. Sulla carta, rappresenta il Comune, ma fondamentalmente è un uomo del Governo. Eletto alla Camera dei Deputati nelle liste del Pdl, ora la sua situazione di neo amministratore delegato è al vaglio della commissione per le Elezioni della Camera. Se quest’ultima non decreterà l’incompatibilità delle due cariche, l’Onorevole Stanca dovrà faticosamente dividersi tra Roma e Milano. La concentrazione di cariche e i compensi da capogiro hanno alimentato in queste settimane i malumori e critiche in ogni ambiente politico: dal Consiglio Comunale e finanche dal centrodestra. Intanto, notizia dell’ultima ora, Stanca starebbe preparando la nuova squadra Expo, senza tuttavia consultare Letizia Moratti e Diana Bracco. Segno di un’autonomia gestionale che la dice lunga sul peso decisionale dell’azionista di maggioranza e di quanto sia lontana l’affermazione del Sindaco che “l’Expo è di Milano e dei milanesi.”.
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