19 giugno (19J) – Giornata dell’indignazione precaria

19 giugno 2011 – h 18:00 – ROMA – Montecitorio

19 giugno 2011 – h 18:00 – MILANO – piazza Mercanti

I precari prendono parola!

Brunetta la chiama innovazione, si chiama precarietà

Il ministro Brunetta (la minuscola non è casuale, ndr) ha colpito ancora: di fronte alle legittime richieste di confronto da parte dei precari della Pubblica Amministrazione di cui lui è Capo Indiscusso li apostrofa con l’infelice frase “Siete la parte peggiore dell’Italia”, offendendo così quei 10 milioni di italiani – in massima parte giovane – che lavorano precari e sfruttati nella maggior parte delle aziende private e pubbliche del Paese. Non contento rincara la dose e si lancia in altre affermazioni quali “Andate a lavorare all’ortomercato”, scavandosi da solo la fossa (politica, prima che qualcuno fraintenda) che su facebook prima ancora che sulle testate nazionali le persone hanno già cominciato a delimitare. “Sappiamo chi sono questi personaggi, ci stiamo informando su dove lavorano” ha tuonato nelle interviste di questi giorni, facendo intendere che lottare per i propri diritti è inaccettabile per chi ci precarizza e che il dissenso non è una forma di libertà contemplata dall’attuale maggioranza (e non solo). Non serve dire che i precari e le precarie di tutta Italia – e speriamo tutti coloro che hanno ancora a cuore la democrazia in cui vivono – non tollereranno alcuna forma di intimidazione e di ritorsione nei confronti di chi non si arrende a vivere una vita di merda.

“Oggi durante il Convegno Nazionale dell’Innovazione svoltosi presso il Macro di Testaccio, verso le ore 16 dopo il discorso di apertura del Ministro Brunetta , abbiamo aperto uno striscione con la scritta “Si scrive innovazione, si legge precarietà”. Siamo gli in-dipendenti precari per la PA, esprimiamo le varie figure professionali precarizzate degli enti parastatali: ItaliaLavoro , Formez, Sviluppo Lazio.”

da indipendenti.eu (clicca per leggere l’articolo completo)

Laboratorio per lo sciopero precario

Dopo gli Stati Generali 3.0 a Roma, dopo le azioni che hanno propagandato  lo sciopero precario il giorno dello sciopero generale, le incursioni di  San Precario al Salone del libro di Torino e le ultime mobilitazioni in  varie città d’Italia contro le società di riscossione crediti in nome del  diritto all’insolvenza, la costruzione dello sciopero precario è sempre più
impellente e imprescindibile.
In varie città d’Italia si stanno creando i laboratori per la costruzione  dello sciopero precario. Non partiamo da zero. Prosegui la lettura »

Voi crack finanziario, noi reddito precario

Oggi, 26 maggio 2011, un gruppo di precari e precarie hanno fatto gentile visita all’Assofin, a Milano, in via Toti 4. Dopo aver esposto uno striscione e volantinato riscuotendo grande attenzione da coloro che uscivano dagli uffici, una piccola delegazione è entrata nella sede dell’associazione di categoria delle finanziarie per parlare con il suo responsabile e consegnarli una lettera da inoltrare ai direttori delle società finanziarie che fanno parte di Assofin. Dopo una prima reazione cordiale, il responsabile ha capito che non era per niente uno scherzo e ha cercato di liquidarci sostenendo di non essere abituato ad incontri senza appuntamento. Purtroppo per lui la precarietà non prende appuntamento: è tempo di sottrarsi al ricatto. Chi ci precarizza si fa dare i soldi dai soci di Assofin e non ci paga, ma noi dovremmo saldare i nostri debiti e consentire al circolo vizioso di sfruttarci due volte. E’ ora di dire basta.

Lettera consegnata al responsabile di Assofin | Volantino distribuito di fronte alla sede di Assofin (versione scaricabile in PDF)

La potenza di un’apparizione: verso lo sciopero precario!

Da un po’ di tempo da Torino non arrivavano buone notizie. Dal Lingotto poi. Se nessuno ricorda più il discorso di Veltroni che lanciava la sua candidatura alla guida del PD, sicuramente molti ricordano i continui attacchi ai lavoratori che il ben più influente Marchionne è solito proferire da quella sede.

In occasione del XXIV Salone Internazionale del Libro, San Precario – evocato dai ReRePre, la Rete dei Redattori Precari ovvero dai lavoratori e dalle lavoratrici che rendono possibile la pubblicazione dei libri – ha deciso di farsi un giro tra gli stand della fiera.

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