Da un po’ di tempo da Torino non arrivavano buone notizie. Dal Lingotto poi. Se nessuno ricorda più il discorso di Veltroni che lanciava la sua candidatura alla guida del PD, sicuramente molti ricordano i continui attacchi ai lavoratori che il ben più influente Marchionne è solito proferire da quella sede.
In occasione del XXIV Salone Internazionale del Libro, San Precario – evocato dai ReRePre, la Rete dei Redattori Precari ovvero dai lavoratori e dalle lavoratrici che rendono possibile la pubblicazione dei libri – ha deciso di farsi un giro tra gli stand della fiera.
15 sono i personaggi italiani scelti dai curatori della mostra per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia: “Protagonisti il cui pensiero – e in molti casi la stessa ‘vita esemplare’ – ha travalicato il confine della pagina letteraria ed è diventato matrice dell’identità di noi italiani d’oggi’.
Ma l’oggi è per molti, per troppi, ‘vita precaria’; e quindi non può che essere Lui, il Santo di precarie e precari, il 16° personaggio di questo nostro paese.
Venerdì sera il prologo: i devoti del Santo irrompono alla patinata festa della casa editrice Minimum Fax. Al ritmo travolgente della Samba Band viene annunciata la presenza del Santo alla Fiera e i devoti del santo ottengono cocktails in cambio di santini. Con un brindisi precario viene inaugurata la tre giorni!
La giornata di sabato inizia con un giro tra gli stand, muniti di volantini e poster verde fluo per colpire simbolicamente gli editori precarizzatori. I devoti del Santo raccolgono l’approvazione dei lavoratori e dei visitatori che, incuriositi, si informano e si fermano a scattare foto. Qualche standista si fa coraggio, e si avvicina per chiedere di poter partecipare attaccando i post-it con le scritte “Libro Dop – Denominazione di origine precaria” e “Libro 3×2 – fatto da 3 redattori al prezzo di 2” che i devoti del Santo stanno appiccicando sui libri e gli stand di Mondadori, Rcs, Einaudi e altre case editrici. I ReRePre colgono l’occasione per denunciare la propria condizione lavorativa, condivisacon chi in quel momento sta lavorando in fiera. Il grido “sciopero sciopero sciopero precario” comincia a riecheggiare nei padiglioni della fiera.
Intanto, il Santo lancia un’anatema nei confronti di un libro che fa apologia della precarietà, e annuncia una contestazione diretta appunto contro la presentazione del volume “Perchè la precarietà ci salverà” di Thomas Murphy, edito dalla casa editrice Narioca PresS, prevista per il giorno seguente al Salone.
Nel pomeriggio i devoti, accompagnati dall’immancabile Samba Band, dai compagni del C.s. Gabrio e dai lavoratori di ALATO, improvvisano un corteo nel centro commerciale del Lingotto, distribuendo questionari per lo sciopero precario.
Una commessa folgorata sulla via di Damasco, si precipita a chiedere informazioni sullo sciopero precario, altri leggono incuriositi; anche la Feltrinelli viene invasa dai post-it. Il clima è allegro, una troupe di “Presa Diretta” ne approfitta per intervistare alcune redattrici precarie.
La serata si conclude al C.s Gabrio con la duplice presentazione del libro “Rumble bee” di Philopat e Duka (le avventure di uno standista/scrittore precario) e del secondo numero dei Quaderni di San Precario.
La domenica mattina i devoti arrivano al Lingotto accolti da un’imponente schieramento di zelanti tutori dell’ordine, la contestazione preoccupa: Thomas Murphy e la tranquillità del Salone devono essere tutelati! Lo stand di Narioca Press è allestito di fianco a quello di AgenziaX. Con uno stratagemma San Precario riesce ad arrivare fino allo stand in cui era prevista la presentazione del libro incriminato. E qui, tra gli sguardi increduli degli astanti, lo svelamento: Narioca Press non esiste, è l’anagramma di San Precario!
Anche gli agenti in borghese rimangono a bocca aperta: “Ma è l’anagramma! Non ci avevamo pensato!”. Sotto la copertina del libro del supponente difensore della precarietà si celano in realtà i Quaderni di San Precario… Svelata la beffa i precari improvvisano un corteo all’interno del Salone al ritmo della Samba Band e aperto dallo striscione “Voglia di Sciopero Precario”. Moltissime persone si aggiungono al corteo che prosegue fino all’esterno dei padiglioni della fiera. Una responsabile dell’ufficio stampa del Salone si avvicina e dice “Gli editori sono molto arrabbiati. Vi sembra il modo di comportarvi??”. Una devota le risponde prontamente “E voi vi sembra il modo di farci lavorare a questa condizioni??”. “…”. Il corteo continua festoso, i precarizzatori sono avvisati: lo sciopero precario si avvicina.
San Precario 1- Editori/precarizzatori 0
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