Un’occasione che non possiamo perdere

migranti_card_1may08.jpgIl primo maggio dello scorso anno, il gigante addormentato ha alzato la
testa: un milione di lavoratori e lavoratrici migranti hanno riempito
le strade di Washington.
Il primo maggio di quest’anno i migranti saranno nuovamente in piazza
negli Stati uniti per reclamare la fine della condizione di illegalità,
della costante minaccia di espulsione, dell’invisibilità che rendono le
loro vite ancora più precarie.


In Italia e in Europa, negli ultimi anni, il movimento dei migranti è cresciuto nel segno della lotta, dell’organizzazione autonoma e del protagonismo.
Contro l’invisibilità e il silenzio politico cui la Turco-Napolitano prima e la Bossi-Fini poi hanno cercato di costringerli, i migranti hanno preso parola, hanno portato avanti le proprie rivendicazioni.
Percorsi, prese di parola, protagonismo che costituiscono una forza sociale imprescindibile In Italia e in Europa, l’Euro May Day è stato un processo fondamentale in cui tutti i precari hanno potuto sperimentare nuove forme di organizzazione, comunicazione, visibilità e conflitto Un processo che ha saputo riconoscere la crisi della rappresentazione tradizionale del lavoro, dando spazio politico a quelle molteplici e specifiche esperienze di lavoro e di vita che chiamiamo precarietà.
Un processo che non si è concluso, ma rilancia ogni anno la propria sfida.
Il prossimo primo maggio, a Milano, è un’occasione da non perdere.
Queste esperienze e questi percorsi di lotta possono intrecciarsi.
La specificità delle condizioni di vita e di lavoro dei migranti, la doppia precarietà che vivono come lavoratori e a causa del legame tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro, sono un terreno di lotta che riguarda tutti lavoratori.
È a causa di quel legame che il lavoro migrante diventa una leva per la precarizzazione del lavoro nel suo complesso.
Per questo, una lotta comune dei precari a partire dalla specificità del lavoro migrante, capace di definire obiettivi condivisi, è molto di più che semplice solidarietà: è un passaggio obbligato nella lotta alla precarizzazione sociale All’assemblea del 9 marzo proponiamo una May Day che sappia esprimere la rabbia, le rivendicazioni di tutti i precari e le precarie, assumendo come priorità politica la visibilità e il protagonismo dei migranti.
Pensiamo che quest’anno in modo inedito e forse nuovo il processo della May Day possa stabilire un legame politico effettivo tra le lotte dei migranti e quelle degli altri precari.
Crediamo che quest’anno si debba stabilire un collegamento evidente e vivo tra la giornata del primo maggio in Europa e quella negli Stati Uniti, nel segno della dimensione globale e transnazionale delle lotte dei migranti.
Questa è un’occasione da non perdere.

9Marzo008,
Assemblea pubblica in preparazione dell’Euromayday 008
Ore 14.00, Ponte della Ghisolfa, viale Monza 255, Milano

Laboratorio Antirazzista e delle resistenze sociali "L’incontro" – La Spezia
Coordinamento immigrati Brescia
Coordinamento migranti Bologna
Coordinamento migranti Vicenza
Gruppo migranti Torino
Rete dei cittadini di fatto, Milano
Intelligence Precaria

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