Presidio pubblico Mercoledì 13 Giugno ore 18.00 sotto la Prefettura di Milano, Corso Monforte 31/c
Giovedì 14 giugno, con molta probabilità, il Ddl Fornero sulla “riforma” del mercato del lavoro sarà votato e approvato dalla Camera. Con un voto di fiducia su quattro maxiemendamenti: flessibilità in entrata, flessibilità in uscita, ammortizzatori e formazione, il Senato settimana scorsa ha già dato il suo benestare.
Nonostante non vi fosse nessuna urgenza, si è voluto impedire il dibattito parlamentare a dimostrazione di come tale riforma del lavoro venga ritenuta fondamentale per assecondare le volontà trans-nazionali, il potere finanziario e il volere delle imprese. Per l’ennesima volta la democrazia e la politica vengono commisariate dalla governance finanziaria globale, artefice della crisi economica, che ora pretende di poterne indicare la strada di uscita accumulando ulteriormente ricchezza espropriando i diritti di chi la crisi la sta ormai già pagando da anni.
Con questa riforma si chiude il processo di precarizzazione selvaggia del mondo del lavoro. La precarietà,finalmente, sarà lo norma. Così il supposto dualismo tra lavoro stabile e lavoro precario viene azzerato rendendo l’intero mondo del lavoro ricattabile e precario. Ecco alcuni dei provvedimenti che si vuole rendere legge:
- Totale liberalizzazione dei contratti a termine, eliminando anche le clausole per la loro motivazione e diminuzione dei vincoli del contratto di apprendistato (non è più necessario confermare i vecchi apprendisti per poterne assumere altri), determinando un controllo ed un ricatto insostenibile sulla forza-lavoro e sulla sua capacità di organizzarsi;
- esenzione fino a tre anni dei contributi delle aziende per i contratti a termine recuperando i mancati introiti dai fondi per il sostegno all’occupazione giovanile e delle donne.
- Nessuna riduzione delle oltre 40 forme contrattuali di lavoro oggi in vigore;
- eliminazione della giusta causa per i licenziamenti (di fatto smantellamento dell’art. 18);
- riduzione drastica della cassa integrazione; risibile allargamento dei beneficiari del sussidio di disoccupazione tramite l’Aspi a partire però dal 2017, diminuendone la durata dell’erogazione e lasciando intatti i criteri di accesso (eliminando di fatto la possibilità per i precari di poterne usufruire).
- risibile allargamento del sussidio di disoccupazione tramite l’Aspi a partire però dal 2017 e lasciando intatti i criteri di accessione (eliminando di fatto la possibilità per i precari di poterne usufruire).
Con tale provvedimento, la ricattabilità dal bisogno e la paura del licenziamento sanciranno in modo strutturale la subalternità del lavoro alle compatibilità d’impresa. Il governo Monti, in nome dell’emergenza della crisi, con la scusa di un ruolo tecnico e grazie al golpe finanziario internazionale , è riuscito a fare ciò che Berlusconi non era stato in grado di fare. Numerose sono le complicità, soprattutto da parte sindacale e del PD.
Nel terrificante silenzio politico noi vogliamo essere una voce fuori dal coro. Una voce che vuole mostrare opposizione a questa terribile riforma. Vogliamo che questa legge non passi, vogliamo una riforma sociale del welfare che estenda i diritti a tutti coloro che vivono in questo paese, diritti slegati dal contratto di lavoro e dal lavoro, diritti sociali che permettano a tutti noi di non essere merce ricattabile e precaria ma persone libere con un futuro degno e possibile. Vogliamo un welfare che tenga in considerazione le diffenze di genere affinchè esse diventino ricchezza e non ci siano più discriminazioni e disparità non solo sul posto di lavoro. Vogliamo un reddito minimo garantito.
Contro il DDL Fornerò mercoledì 13 giugno dalle ore 18.00 saremo sotto la Prefettura di Milano, simbolo cittadino del potere politico nazionale.
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