Ieri in Val di Susa una comunità ha assediato una fortezza. Ieri lo Stato ha risposto a questo assedio con più di mille candelotti di gas lacrimogeno.
Lacrimogeni
sul corteo, lacrimogeni nel bosco, lacrimogeni ad altezza uomo, lacrimogeni in faccia alle persone.
Ieri in Val di Susa c’era la gente in azione. Una comunità composta da una miriade di modi diversi di approciarsi
alla vita, persone che salutavano dalla finestra chi si avviava verso i sentieri, persone che urlavano di rabbia mentre i lacrimogeni gli arrivavano in testa, una comunità che soccorreva chi era intossicato, gente fiera
di ciò che è e sarà, persone che hanno fiducia in se stesse e non nello Stato, un gruppo coeso che avanzava, scappava, rideva, urlava, piangeva, gente che tossiva, si inerpicava per i sentieri, una moltitudine che si
riempiva il viso di succo di limone, una comunità che ama la sua terra, fatta di colori e odori, persone che lottano contro l’ingiustizia e la tracotanza, un popolo sudato e accaldato, una folla che gioiva appena sentiva
una buona notizia, una comunità che, nelle sue mille sfaccettature, era unita e forte.
Ieri in Val di Susa c’era chi stava da una parte e chi stava dall’altra.
Ieri la Val di Susa era stupenda.
Val di Susa – 4 luglio Conferenza stampa dei comitati
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