SICUMERA: Rutelli e Forza Nuova convergono in favore delle misure di sicurezza. La sacra alleanza regge, ma le libertà fondamentali no
Altro che indulto, grazia presidenziale o compravendita delle
indulgenze. Niente vigile che chiude un occhio o giudice che concede
lo sconticino di pena. Qui le cose si fanno sempre più difficili per
il crimine, piccolo, grande o organizzato che sia. L’ultima
trovata del pacco (pardon, pacchetto) sicurezza del governo Prodi
è l’esame del dna per chi è sospettato di aver commesso reati. I dati
prelevati dagli sputacchi dei cattivi verranno conservati in una
apposita banca dati nazionale del dna, che naturalmente vale solo per
i reati gravi, per carità! E una volta stabilita l’innocenza del
malcapitato tutti i dati presi dai suoi geni saranno cancellati,
giurin giuretta. Il primo a commentare a caldo è il vicepremier
Rutelli, che si attribuisce come al solito tutti i meriti: “Sono
molto soddisfatto per la norma che riguarda la banca del dna. Questa
è una battaglia che ho condotto per alcuni mesi e che abbiamo tirato
fuori dai cassetti in cui si trovava”. Una grande vittoria
democratica, anche se il garante della privacy è preoccupato come al
solito e afferma che “probabilmente Rutelli non vi riconoscerebbe
nemmeno con in mano la vostra carta d’identità, ma quando ci sono di
mezzo le forze dell’ordine è meglio starci più attenti”. Ma se
temete che il garante rovini la festa del PD non preoccupatevi, non
l’hanno mai ascoltato e non cominceranno certo ora che sulla sicurezza
si sono alleati Repubblica, AN, PD e Forza Nuova. Il sindaco
Cofferati, che il pacco sicurezza lo sogna tutte le notti, ribatte
al governo chiedendo “esame del dna e impronte digitali per chi
compra bombolette o vernici (il graffitaro spesso si traveste da
imbianchino), calco della dentatura a tutti gli studenti (per
riconoscerli a partire dalle pizzette mezze mangiucchiate che
abbandonano in corridoio dopo la ricreazione) e obbligo di
misurazione dell’altezza per lavavetri e punkabbestia, sa, è per le
bare”. D’ora in poi invece di chiamare l’avvocato, se vi
pizzicano con le mani nel sacco sarà meglio che facciate una telefonata
al medico di famiglia, sempre che ci capisca qualcosa di geni e dna
– un ricercatore in genomica computazionale sarebbe anche meglio, ma
la mutua non lo passa tutto e per pagare il ticket dovete farvi
prestare i soldi dalla mamma, bamboccioni!
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