Cronache di una deportazione

Anche quel giorno Mimmo era agitato. Da due settimane dormiva pochissimo, un pensiero non gli dava tregua: 5 fratelli a 40 metri d’altezza ed un paese, l’Italia, che faceva finta di non sentire e di non vedere nonostante la gru di Brescia occupasse da molti giorni le prime pagine dei quotidiani nazionali. Il presidio, le cariche, i contatti con i gruisti, i cortei, gli incontri, l’entusiasmo, la pioggia: immagini da una lotta tatuate sottopelle. Poi ad un certo punto 9 fratelli egiziani tra i protagonisti della protesta vengono prelevati dalla Polizia, destinazione il lager di Milano: il Cie di via Corelli. Anche Mimmo, che in realtà si chiama Mohamed, è egiziano e si attiva subito per far qualcosa per i suoi connazionali, sa che il rischio che vengano espulsi è molto alto. Con questa inquietudine arriva lunedì 15 novembre in via Porpora a Milano: davanti al Consolato egiziano è organizzato un sit-in di protesta contro il trattenimento dei 9 ragazzi. Una delegazione (di cui Mimmo fa parte) viene fatta salire e i funzionari del Consolato negano di aver dato l’autorizzazione per la deportazione (comunicazione che nel pomeriggio verrà smentita dai fatti).

La situazione sembra tranquilla, Mimmo si concede un caffè nel bar di fronte al Consolato e qui scatta l’arresto. Mohamed viene portato prima in Questura e poi in via Corelli. Nel frattempo gli altri 9 egiziani vengono fatti salire su due aerei e deportati in Egitto. Lunedì sera Mimmo sparisce, impossibile comunicare con lui, anche per Sergio Pezzucchi, il suo avvocato. Per chi non ha un permesso di soggiorno non vale nemmeno il diritto di difesa.

Giovedì 18 novembre, 1.00 p.m., Mimmo riappare all’aeroporto di Malpensa. Dalla Prefettura un laconico no comment, troppe pressioni, la Lega ha fatto la voce grossa direttamente dal Ministro della Paura.

L’avvocato Pezzucchi arriva di corsa per fare un estremo tentativo e, per lo meno, consegnargli il suo passaporto. Niente da fare. Una manciata di antirazzisti osserva impotente guardati a vista dai zelanti tutori dell’ordine: Mimmo sta già partendo su un volo della Egyptair. Credeva di essere arrivato in un paese civile, evidentemente si sbagliava.


Dalla Torre di Milano si sta continuando la lotta di Mimmo e degli altri sans-papiers, contro la sanatoria-truffa e per la regolarizzazione di tutte/i. Sabato 20 novembre alle 15.00 ci sarà un corteo che partirà da via Imbonati, sicuramente anche Mimmo sarà al nostro fianco. A testa alta.

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