Jobs act, il disastro futuro

Il jobs act in pillole: se lo conosci…comincia a preoccuparti!

dl_jobs_actIl Jobs act è una delle peggiori porcate mai pensate contro noi precari e precarie, talmente grave che forse perdere cinque minuti a tentare di capire di che si tratta, prima che sia troppo tardi, da parte di più persone possibile, non è inutile. San Precario vi invita a leggere l’articolo di Gianni Giovannelli. Intanto,  per invogliarvi, un riassunto in pillole:

1 – “Ce lo chiede l’Europa”: Siamo sicuri? Le direttive europee dicono che il contratto di base deve essere quello a tempo indeterminato, ma Renzi se ne frega e rende il contratto a termine talmente libero e conveniente che nemmeno i datori di lavoro più sprovveduti ne faranno altri.

2 – Lo so, vi hanno raccontato di tre anni a termine ma poi ci assumono: figata! Eh no, sono 36 mesi di lavoro effettivo anche non consecutivi, il contratto può essere rinnovato (ma anche no) fino a 8 volte con qualsiasi pausa in mezzo. Poi, basta cambiare la mansione e via con altri 8 contratti anche non consecutivi della durata che vogliono. Il tutto quante volte vogliono. Precari per sempre, e fosse solo quello. Ora discutono di diminuire le proroghe, da 8 a 6, capirete bene che non cambia nulla.

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RESOCONTO DI UNA STORIA CON LE GAMBE. 4° Incontro Nazionale della Rete Operatori Sociali a Napoli.

napoli-incontro operatori socialiNapoli è una città splendida.
La Rete Nazionale degli Operatori Sociali non poteva scegliere location migliore per il 4° incontro nazionale: i colori nei vicoli dei quartieri spagnoli, le pescherie, il caffè buono e le zeppole. E poi la gente. Gente ovunque nelle strade fino a tarda notte che parla, passeggia, fa musica. Ma il luogo è speciale sopratutto perchè è a sud.

All’incontro c’erano anche rappresentanti degli assistenti all’igiene come Giorgia dello slai cobas di Palermo e Gianmaria delegato USI di Roma che lavora in una cooperativa di tipo B.. Gianmaria spiega così l’assenza fino ad ora di realtà romane all’interno della Rete: “come in altri settori scontiamo un problema generale di poco interesse da parte dei nostri colleghi che ancora non capiscono la necessità di organizzarsi sui posti di lavoro se non su esigenze specifiche come i ritardi di pagamento. Inoltre oggi a Roma viviamo una situazione particolare; le cooperative hanno costituito il Roma Social Pride (romasocialpride.wordpress.com ). Sono le dirigenze che lo hanno voluto e lavorano quasi esclusivamente sui finanziamenti e su come devono avvenire i pagamenti che è sicuramente una parte importante, ma molti colleghi si mobilitano solo quando i dirigenti danno loro le indicazioni di muoversi e non riescono a organizzarsi sulla spinta dei loro bisogni”.

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Viaggio nella storia di Expo con Viviano Domenici

flyer_domeniciVenerdì 28 Febbraio 2014 – ore 19.00
PianoTerra – Via Confalonieri 3, Milano

Un’analisi storica dell’Esposizione Universale, a partire dalla metà dell’ottocento, e delle pratiche che lo hanno caratterizzato, come gli zoo umani, necessari per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla missione civilizzatrice della cultura occidentale presso le altre popolazioni.
Nel corso della serata verranno proiettati diversi documenti fotografici dell’epoca.

Per l’occasione sarà allestita la mostra fotografica “Rimanenze e vuoti – Crystal Palace a Sydenham 1854 – 2009” di Alessandro Raso che illustra cosa è rimasto del sito della Grande Expo del 1854.

Viviano Domenici
Giornalista e scrittore, nato a Livorno nel 1940, Viviano Domenici è stato per decenni caporedattore delle pagine Scienza del Corriere della Sera.
Ha partecipato a spedizioni di ricerca in tutto il mondo.

Se i precari sapessero la verità… (remember)

se-i-precari-sapessero-Leggo di Antonio Mastrapasqua, ora dimesso da presidente Inps per aver truffato la sanità laziale ma ancora saldamente ancorato ad una ventina di poltrone con relativi sostanziosissimi stipendi, e mi viene da pensare ad Expo.

Che c’entra, direte voi. C’entra per quando disse “Noi del’Inps non diffondiamo i dati sulle ridicole “pensioni” che prenderanno i parasubordinati, altrimenti rischiamo la rivolta”. Che faccia tosta.

Peggio di lui riuscì a fare solo la Meloni, che commentava “ma…. sarebbero pensioni ridicole solo se uno restasse parasubordinato tutta la vita” e scuoteva la testolina come se fosse una cosa che non succede mica. Noi precari sappiamo bene che è la regola. Cambierà? Rilanceremo l’occupazione? Ceeerto, a partire da Expo 2015!!

Ci hanno pensato i sindacati con Letta plaudente con l’accordo di luglio scorso. Han parlato di accordo storico, in grado di rilanciare l’economia italiana, quando vediamo tutti che si tratta di un’altra caterva di deroghe ai contratti di lavoro precarissimi e con contribuzione ovviamente ridicola. Fa curriculum, eh, aver lavorato, per Expo, poi si sommeranno tanti altri contratti intermittenti poco pagati e precarissimi, e oplá! dopo SOLI 43 o 44 anni circa (di contributi, non di lavoro, eh!) ecco una bella pensione da fame. Mica come quella di Mastrapasqua, che San Precario lo fulmini su una delle sue poltrone.