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Rho (Mi), 15 e 16 gennaio 2011 ore 10.00 SOS Fornavce Via Moscova, 5 – Rho (Milano)
Ascolta lo spotStazione Rho Centro, Passante S5 e S6 (10 minuti da P.Za REpubblica, P.Ta Garibaldi): 10 minuti a piedi.
Quello che stai leggendo è un invito a partecipare agli Stati generali della Precarietà 2.0. Una due giorni di dibattiti, workshop, proposte su lavoro, precarietà e diritti, che segue le prime animate assemblee dello scorso ottobre. In soli tre mesi le controriforme dell’Università, il Collegato Lavoro, e gli accordi di Mirafiori e Pomigliano d’Arco hanno peggiorato un quadro già buio per la maggioranza dei cittadini.
I precari hanno il dovere di ribellarsi! Costruiamo insieme un punto di vista precario!
Inventiamo e proponiamo nuove forme di azione contro i ricatti aziendali. Pretendiamo un nuovo stato sociale fatto di cittadinanza, eguaglianza, rispetto dell’uomo.
continua…
La rinascita delle Corporazioni dietro gli accordi di Pomigliano e Mirafiori.
Sbagliato parlare di fascismo si affanna a dire la segretaria sindacale. Non è fascismo ribatte il commentatore TV. Ridicolo parlare di fascismo, ripete il ministro. E basta con queste categorie vecchie di 100 anni, fascismo corporativismo, siamo nel 2011 no?
Però se si leggono i 30 brevi articoli della ‘Carta del Lavoro’ votata dal Gran Consiglio del fascismo nel 1927, le analogie con le turbo-riforme del diritto del lavoro di questi ultimi mesi fanno venire i brividi.
Intanto, la foga ‘riformatrice’ che sta stravolgendo il diritto del lavoro e le relazioni industriali non sarà fascismo ma usa gli stessi termini, come ‘Carta del Lavoro’, ‘Prestatori d’opera’, ‘Collaboratori’, ‘Tentativo di Conciliazione’.
Parole che nascondono concetti e intenti del tutto uguali a quelli odierni.
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FOA BOCCACCIO 003 ed IntelligencePrecaria organizzano una serata di approfondimento e condivisione di saperi su tematiche riguardanti la precarietà.
Nei tempi in cui si approfondisce l’attacco ai diritti conquistati, la crisi di rappresentanza dei sindacati e la reale capacità di questi ultimi di farsi carico della tutela dei diritti dei
lavoratori, soprattutto quella delle generazioni più giovani, costituisce un dato di fatto.
Diventa quindi necessaria la genesi di un “punto di vista precario”, un orizzonte di valori, un immaginario di lotta, un insieme di ragionamenti e pratiche condivisi dalla sempre crescente schiera di lavoratori con contratti atipici, la cosiddetta “generazione precaria”.
Questa serata vuole quindi essere un momento di incontro in grado di suggerire spunti di riflessione e strumenti concreti di resistenza verso chi sta da tempo attaccando il
nostro diritto al futuro. Sul lavoro, nello studio, nel tempo libero.
Vi invitiamo quindi mercoledì 12 gennaio presso il Circolino di viale Libertà 33 a Monza.
La serata prevede tre argomenti in scaletta:
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Coordina: Coordinamento Migranti Bologna e Provincia, Intelligence Precaria, Immigrati Autorganizzat. Sabato 15 Gennaio, Sala 2, dalle 10.00 alle 13.00.
Un momento di confronto tra diverse realtà antirazziste e migranti che hanno attraversato le città e i luoghi di lavoro contro il razzismo e contro la legge Bossi-Fini: dallo sciopero del lavoro migrante in molte fabbriche, aziende e cooperative del nord Italia lo scorso marzo, alle lotte dei migranti sulla gru di Brescia e sulla torre di Milano, passando per la prima manifestazione regionale dello scorso novembre a Bologna. Pensiamo che l’attacco attuale alle condizioni di vita e di lavoro dei migranti non sia solo l’effetto di un governo locale e nazionale a trazione leghista. Al contrario, abbiamo chiaro il ruolo che l’Italia sta giocando nel contesto europeo, e sappiamo anche che le lotte dei migranti sono lotte transnazionali che attraversano e spostano i confini del mondo globalizzato. Non solo in Italia, la condizione migrante è il segno più evidente e violento di una precarizzazione complessiva delle condizioni di vita e di lavoro. Per questo siamo convinti che, oltre alla necessaria solidarietà, sia oggi necessario scoprire il volto comune di ogni lavoratore colpito da una crisi che investe migranti, operai e precari, attraversa le generazioni, coinvolge tutte le forme contrattuali, sfrutta il lavoro delle donne e viene perciò usata politicamente per mettere queste figure del lavoro le une contro le altre tutte. D’altra parte i comportamenti dei migranti mettono sempre più in evidenza i ritardi, l’inadeguatezza, la miseria delle risposte politiche e sindacali. Per questo riteniamo che questi Stati Generali 2.0 debbano assumere la specificità del lavoro migrante e della condizione migrante nel suo complesso all’interno della costruzione del punto di vista precario.
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