Le mura del Cral ( circolo ricreativo aziendale dei lavoratori) di Linate sono state colorate da due bellissimi murales che immortalano la working class aeroportuale. In entrambi i murales – sorpresa ! – compare un simbolo a noi caro: l’effige di san precario. La cosa ci sorprende un poco. E non perché San Precario appaia all’aeroporto di Linate. Infatti è anche grazie alle sue continue scorribande che si deve la regolarizzazione di molti/e precari/e (leggi qui, leggi anche qui, e poi qui, e pure qui, ancora qui e infine qui e qui). Il fatto che ci rende curiosi è che la gestione del Cral è condivisa fra varie sigle sindacali e azienda e ad entrambi non piace molto il nostro modo diretto di intervenire nei conflitti fra Sea e lavoratrici. Cosa sarà mai successo?
Lo chiediamo a Gianni Cervone, lavoratore Sea in cassaintegrazione e membro dell’esecutivo del Cral.
Innanzitutto devi considerare che alle ultime elezioni del cral ha vinto con maggioranza assoluta una lista non sindacale, potremmo definirla civica dei lavoratori. Cioè una serie di soggetti proveniente da sindacati di base rsu e cgil che.hanno deciso di fare una lista senza cappello sindacale e alla fine si è rivelata una scelta vincente,cosi innovando, dopo decenni di grigio assoluto , la prassi culturale del Cral.
E grigi erano anche i muri del Cral in senso letterale e reale del termine ..cosi un bel giorno abbiamo deciso di dare una ventata di fresco e colore a quei muri…. l’idea di un murales è venuta spontanea…volevamo però abbinare sostanza e importanza all’opera, dato che probabilmente rimarrà per anni e anni , si spera, sul quel muro.
Cosi abbiamo contattato Atomo e Neve, due dei piu noti writers di Milano e non solo, e insieme abbiamo elaborato il progetto
Tieni conto che il primo disegno la Sea l’ha ritenuto troppo ”provocatorio”e lo ha bocciato. Ritraeva il capitale ( nelle vesti di un baro) che gioca alle “tre carte” con i lavoratori sullo sfondo. Alla fine si è optato per quello che conosci e lì la Sea non ha posto il veto
Mentre il murales prendeva corpo ci siamo domandati come rappresentare anche il lavoro precario????
E subito con mia grande sorpresa, perché non me l’aspettavo, anche da parte dei delegati cgil, si è pensato a San Precario…immediatamente , questo perché il lavoro fatto a linate sulle sea girls aveva comunque nell’ immaginario collettivo dei lavoratori colpito in pieno. Come propaganda e ”pubblicità” il santo ha sicuramente lasciato il segno.
La proposta è passata a maggioranza e neppure la sea si è opposta, qui credo che sia per mancanza di collegamento e per ignoranza dei dirigenti sea…
Per ultimo ti dico solo che l’altro giorno la sea ha prolungato di altri 2 anni la casa integrazione e a malpensa specie nelle cooperative il precariato e il sub appalto continua alla grande….in sea meno perché con le varie cause si è riuscito piu o meno a stabilizzare tutti i dipendenti oramai…
Ringraziamo Gianni, e gli altri membri dell’esecutivo del Cral ed in particolare ringraziamo Atomo e Neve – certi della loro complicità! – per l’ideazione grafica. Se in sea si è riuscito a vincere nel mondo incubizzato dei subappalti la cosa non è così scontata, anche se qualche stoccata qua e là il santo riesce ad infliggerla.
Stay tuned
Salve, vi segnalo questo mio post, scritto da Bruxelles dove vivo, con video da me realizzato. http://giovannidepaola.nova100.ilsole24ore.com/2009/12/ragazzi-in-fuga-dallitalia-qui-il-cortometraggio.html
video ragazzi italiani lasciano l’Italia: http://www.youtube.com/watch?v=ytu2WCnWXeQ