Questa ordinanza non s’ha da fare…

Provvedimento incostituzionale. Va ritirato. Queste le conclusioni a cui è giunto il Tribunale amministrativo della Lombardia nel sospendere l’ordinanza n. 34 del sindaco di Nerviano, il ragionier Enrico Cozzi eletto in una lista civica che si autodefinisce di ‘centrosinistra’. Diversi cittadini del paese a pochi chilometri da Rho, riuniti nel trasversale Comitato No Ordinanza avevano presentato ricorso contro la lunga serie di divieti imposti dall’Amministrazione e votati anche dalla minoranza di centrodestra.




Vietato giocare a calcio, ascoltare musica, parcheggiare biciclette nei giardini pubblici. Proibiti gli assembramenti di persone, considerati dall’amministrazione in cui figurano anche avvocati e un’insegnante, ‘comportamenti idonei a favorire spaccio di droga, violenza e criminalità’. L’’ordinanza era stata impugnata lo scorso 31 luglio dagli avvocati del Punto di assistenza sindacale San Precario – attivo da alcuni mesi nel vicino centro sociale La Fornace di Rho e da un anno in via Pichi a Milano – di concerto con il collettivo Oltre il Ponte di Nerviano Ad indignare molti cittadini nervianesi, tra i quali diversi genitori, il tempo e soldi pubblici sprecati dal Sindaco per reprimere situazioni gestibili con il buon senso in un momento in cui servirebbero ben altri interventi. La crisi economica, infatti, sta falcidiando decine di posti di lavoro in tutta l’area del Sempione e molte famiglie nervianesi ne subiscono i contraccolpi. Tra i meno protetti i giovani, strozzati dalla precarietà, soggetti copiti maggiormente dai divieti imposti dell’ordinanza comunale.
La sentenza del Tar arriva a ridicolizzare le motivazioni addotte dal Consiglio Comunale di Nerviano, considerate generiche e illogiche, tacciando le parti relative agli ‘assembramenti di persone’ addirittura di anti-costituzionalità.

Un’accusa grave per uno dei pochi comuni milanesi ancora in orbita PD, partito di riferimento di Cozzi, da mesi impegnato in una campagna a difesa della Costituzione e della legalità. Rimane in sospeso la questione delle multe, ben 4, affibiate ad altrettanti ragazzi nervianesi. La sensazione è che la vicenda sarà foriera di ulteriori sviluppi.

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