Nel 2009 il nostro Paese si colloca al 23esimo posto su 30 con guadagni inferiori del 16,5% rispetto alla media
Cuneo fiscale al 46,5%
MILANO – I salari italiani sono tra i più bassi nella classifica dei Paesi Ocse. L’Italia si colloca per gli stipendi al ventitreesimo posto, con guadagni inferiori al 16,5% rispetto alla media dei trenta Paesi che fanno parte dell’organizzazione di Parigi. I dati sono riferiti al 2009 e l’Italia si colloca nella stessa posizione dell’anno precedente. È quanto risulta dal Rapporto «Taxing Wages» dell’Ocse. I salari medi annui netti in Italia per un single senza figli nel 2009 sono stati pari a 22.027 dollari (Ppe, a parità di potere di acquisto) contro un lordo di 31.167 dollari. Nel 2008 il netto ammontava a 22.117 dollari e il lordo a 31.314, come emerge da uno studio Ocse sulla tassazione dei salari. Nel 2000 il salario netto era di 18.451 dollari e il lordo a 25.933. L’Italia è sotto la media Ocse che nel 2009 risultava di 26.395 dollari per il salario netto e 35.887 per il lordo e sotto la media Ue-15 (28.454 e 40.525 dollari rispettivamente). Espressi in euro i salari netti nel 2009 in Italia risultano di 18.503 euro su un lordo di 26.181 euro, in calo dal 2008 (18.578 e 26.304 euro).
CLASSIFICA – Il peso di tasse e contributi sui salari, il cosiddetto cuneo fiscale che calcola la differenza tra quanto pagato dal datore di lavoro e quanto effettivamente finisce in tasca al lavoratore, rivela sempre l’Ocse, è in Italia al 46,5%. Nella classifica dei maggiori trenta Paesi, aggiornata al 2009, l’Italia è al sesto posto per peso fiscale sugli stipendi, dopo Belgio (55,2%), Ungheria (53,4%), Germania (50,9%), Francia (49,2%), Austria (47,9%). Il peso di tasse e contributi sui salari in Italia è rimasto stabile dal 2008 al 2009, registrando solo un lieve (-0,03%). L’Italia occupa infatti nella classifica Ocse la stessa posizione, la sesta, rispetto all’anno precedente.
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