Per dieci anni la May Day ha portato centinaia di migliaia di persone in piazza.Gente stanca di subire in silenzio il ricatto della precarietà. Stufi di vedere le mummie sindacali che avevano legalizzato il lavoro interinale, sfilare la mattina in Porta Venezia. Le prime edizioni della Parade sono servite ad accendere la luce sul dramma fino allora taciuto dell’instabilità. Nonostante Istituzioni, Media, Partiti e Sindacati di ogni colore, tranne rare eccezioni, abbiano fatto di tutto per impedirlo, il termine precarietà è diventato di uso comune. Le ultime edizioni della May Day hanno dato voce alle vertenze sul terittorio, ai conflitti sul lavoro e, per noi, sono servite da volano per la costruzione di una rete di mutua assistenza fra precari, unendo singoli, collettivi e agenzie di conflitto in una rete che tuttora prolifera.
La Mayday è stata simbolo e strumento efficace, ma secondo la nostra opinione ha chiuso un ciclo.
Gli eventi di questi ultimi mesi, raccontano di un’insofferenza diffusa che ha bisogno di nuovi orizzonti per esprimersi in forme di conflitto produttive.
La May Day deve essere quindi ripensata completamente e i tempi stringono.
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Giovedì prossimo, 31 marzo alle 21.00 in via Pichi 3 presso la sede del Punto San Precario di Milano convochiamo un’assemblea per discutere come.
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concordo con umberto, qualche volta i social network potrebbero servire a qualcosa di serio, e mi trovo d’accordo anche con il fatto di coivolgere quei quattro cristiani che abitano lungo il percorso e che sono soliti guardare con disprezzo le manifestazioni per milano, una città che sembra diventata solo di vecchi e gente che se ne sbatte il cazzo.
d’altro canto ha ragione anche l’altro che afferma che senza street ci sarà solo tanta gente incazzata con tata voglia di spaccare, come quei quattro coglioni dell’anno scorso!
secondo me l’errore è a monte: in tutte le città del mondo la mayday è una cosa, mentre la street parade (MANIFESTAZIONE ANTIPROIBIZIONISTA) E’ UN’ALTRA COSA!!!!lo volete capire o no. qui a milano, non si sa perchè, l’hanno volute mettere insieme, col risultato dei tritelli degli anni passati.e’ proprio lo specchio dell’italia degli ultimi anni: si crede di fare tutto, tutto insieme, senza mai riuscirci,anzi, peggiorando solo le cose!
MA VINCEREMO NOI RIGA’!!!
BOOOOMMMM!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
perciò ci sarà la street parade?? se si (e spero) quando?????
[…] in termini di “flessibilità” necessaria per il bene del Paese, quando c’era soltanto la Mayday, il primo maggio precario, a sparare 100mila watt di messaggi, rabbia e proteste per le strade di […]
[…] di “flessibilità” necessaria per il bene del Paese, quando c’era soltanto la Mayday, il primo maggio precario, a sparare 100mila watt di messaggi, rabbia e proteste per le strade di […]
[…] di “flessibilità” necessaria per il bene del Paese, quando c’era soltanto la Mayday, il primo maggio precario, a sparare 100mila watt di messaggi, rabbia e proteste per le strade di […]
[…] di “flessibilità” necessaria per il bene del Paese, quando c’era soltanto la Mayday, il primo maggio precario, a sparare 100mila watt di messaggi, rabbia e proteste per le strade di […]
A breve pubblicheremo il report
ho capito male o quest’anno niente carri???? niente musica????
Ah….spero vi rendiate conto che cosi facendo non ci sarà tutto l’appeal degli scorsi anni –> pochi partecipanti —> flop assicurato.
contenti voi.
Allora che cos’è stato deciso?
@precaria sono ritornato a Napoli, non potrò partecipare… mi spiace.
Lascerei la parade e il primo maggio di Milano come “giorno di estensione dei diritti / giorno di unione e lotta del lavoratore”…
Oltre a coinvolgere i milanesi che affacciano lungo il percorso, si potrebbe pensare piuttosto ad un servizio di mobilità, visto che la sera l’ATM non lavora e a distribuire cibo e bevande gratis nello spirito ferragostale del Magnolia. Si potrebbe inoltre pensare di “estendere” nei giorni successivi la parade creando eventi in collaborazione coi circoli ARCI in cui proiettare immagini e video della parade, relativa tessera scontata per i partecipanti, modulo comune ARCI/IP per mailing list e community che stimoli la condivisione (wi-fi libero, baratto, etc.) e la solidarietà (sul modello della Banca del Tempo Libero estendendone il format al mutuo soccorso). Penserei anche ad uno sport da fare in strada dal “diamo un senso a questo brutto muro” al “scansa il manganello”.
ohi ragazzi ma cosa vuol dire che ha esaurito il suo senso politico?!?!?
e poi… cosa ne dite di pensare che, grazie alla mayday, per un giorno milano è riconsegnata ai propri cittadini!?! che con musica, colori e proposte alternative la fanno brillare contrastando le grigie idee di quei benpensanti che si considereranno vincitori qualora la mayday non si facesse…
E chi ti dice che a noi non vada bene così 😉
Per Umberto:
è vero, è uno dei giorni più belli dell’anno. Ciò non toglie che per noi il suo senso politico si è esaurito, in positivo. La MayDay ha raggiunto lo scopo per cui è nata.
Parte delle idee che proponi le abbiamo avute anche noi, ma se vuoi sostenerle, giovedì 31 ne parliamo.
SE NON FARETE LA STREET PAREID VI RITROVERETE UNA CITTà INTERA IN TICINESE INCAZZATA E ANNOIATO
E CON TANTA MA TANTA VOGLIA DI SPACCARE TUTTO
ma come chiuso un ciclo? è il giorno più bello dell’anno a Milano… secondo me basterebbe coinvolgere gli abitanti delle case che affacciano sul percorso, chiedergli di produrre materiale, striscioni, manifesti, volantini, la loro idea di superamento della precarietà, cercando anche di metterli in contatto tra loro… produrre un video di tutto il percorso e renderlo visibile a tutti su un sito, catalogare le proposte, linkare ai profili su facebook…