“Lavoro male comune”

71oU7ordweL._SL1500_.resizedAccademia Precaria stagione AutunnoInverno 2013: IV° incontro

Parlare di lavoro come “male comune” può sembrare provocatorio in un periodo che vede aumentare la disoccupazione, soprattutto giovanile. Ma è questa la sfida che San Precario ha da tempo lanciato: discutere di che cosa significa oggi “lavorare”, discutere che cosa significa oggi la parola “lavoro”. Per “lavoro” si intende semplicemente il mezzo per poter sopravvivere, costi quel che costi? Oppure può indicare anche lo strumento per un’inclusione attiva nella società, come l’etica del lavoro continuamente ci ricorda?

E ancora: il concetto di “lavoro” si declina solo al singolare e al maschile o invece può presentare significati plurali e femminili? Ha ancora senso parlare di distinzione tra lavoro manuale e lavoro intellettuale?

In molti avevano scommesso in questi anni sulla “fine del lavoro”, la condizione precaria che oggi attraversa le nostre esistenze in modo molteplice, strutturale e generalizzato ci dice che siamo invece nell’epoca del “lavoro senza fine” e della “fine del valore del lavoro”.

Noi vogliamo fare un passo in avanti e vogliamo cominciare a discutere di diritto alla scelta del lavoro, non semplicemente del diritto al lavoro. Per provare a ricominciare a parlare di diritti ed essere all’altezza della sfida del nostro tempo.

Mercoledì 4 dicembre, h. 19.00, presentazione del libro “Lavoro male comune” di Andrea Fumagalli.

Ne discutiamo con l’autore insieme a Marcello Scipioni (Fiom), Emanuele Leonardi (Università di Bergamo), Chiara Martucci (ricercatrice)

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