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L’ultima tappa del giro di presentazioni della Mayday e dell’Intelligence Precaria sulla costa ovest americana è San Francisco. La città che con il resto della Bay Area (Berkeley e Oakland) fu uno degli epicentri della rivolta degli anni 60 è tuttora una delle capitali dei movimenti sociali e del radicalismo americani. Alcune similitudini con l’Europa sono ben visibili. Una rete di centri sociali, non occupati e sempre adibiti ad abitazione prima che a spazi per la comunità. Ma centri sociali. Un movimento di occupazioni di case. La tradizione di sinistra che qui resta forte. San Francisco è una città in cui il Partito Repubblicano potrebbe evitare di presentarsi alle elezioni e risparmiarsi l’umiliazione di percentuali da Udeur fuori da Ceppaloni, e in cui i giochi veri si fanno tutti all’interno del Partito Democratico.
Eppure questo non significa che le condizioni della città siano paragonabili a quello che accade in una città europea. La possibilità di trasformazioni radicali è ben lontana… anche se l’accesso alla sanità pubblica è più semplice e l’assegno di disoccuppazione è più alto della media nazionale, per esempio, la povertà estrema è incredibilmente diffusa. Non ci sono case per chi non ha i soldi per permettersele, e la popolazione di homeless è oggetto di repressione crescente. Una proposta del sindaco liberal Newson sarà sottoposta a referendum tra un mese, e se passasse vieterebbe di… sedersi per strada, con ovvie rieprcussioni sulla capacità della polizia di reprimere a sua discrezione chi sta per strada.
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Un anno, due, tre. All’inizio è fico. Poi non hai più 20 anni. E le cazzate tra colleghi non bastano più. Ok, ti diverti ma quel termine che ogni anno ti lascia il groppo in gola non ti va proprio giù. Alla Mondial assistance di Lambrate è stato proprio così. Mi rinnoveranno o no, pensi mentre rimani appeso tra il baratro e il domani. All’inizio certo, le promesse bastano Le parole della dirigenza rassicurano. Non vorrai essere proprio tu il rompicoglioni che mette i bastoni in mezzo alle ruote no? Sanno loro, i manager, come fare. Di che ti impicci?
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Anche gli operai si rivolgono al Santo. E c’è di più. Se un metalmeccanico licenziato , ex Rappresentante Sindacale Unitario della Mess Meccanica s.r.l., dopo il termine del contratto a tempo determinato decide di rivolgersi al Punto San Precario invece che al suo sindacato, la CGIL; un motivo deve averlo. Infatti le aziende non sono più abituate a ricevere lettere da parte di un legale non legato alle pratiche sindacali. E’ di moda la concertazione, l’arbitrato, la mediazione, tutte cose belle che hanno l’unico difetto di portare meno cash in tasca ai lavoratori. Di disabituare i sindacati al conflitto. Disinnamorare i lavoratori alla lotta per l’ottenimento di quanto previsto dalla Legge. Che ha dato ragione a San Precario costringendo l’azienda a un risarcimento economico. Diritti non elemosine. Azioni non concertazioni. Euro non parole.
In questi giorni il centro sociale S.O.S. Fornace di Rho è minacciato di sgombero. Non crediamo che ciò sia casuale.
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La prima tappa del tour di presentazione della MayDay e dell’Intelligence Precaria sulla west coast è in Canada. E la frase che mi accoglie sin dall’aeroporto è: sarà MayDay a Vancouver l’anno prossimo! Mi hanno invitato a presentare la MayDay in Canada proprio per questo: vogliono lanciare un primo maggio alternativo a quello stantio dei sindacati. Per loro sono uno strumento politico, e vogliono sfruttarmi per bene.
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