Metalli Preziosi, hanno fatto perdere il posto a 258 operai: arrestati

dal Sole24ore

Presidente, commissario straordinario e dirigente accusati di bancarotta e corruzione. Spariti 800 mila euro oltre a tonnellate di argento, platino e rodio

Paderno Dugnano, 27 febbraio 2010 – Un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e due agli arresti domiciliari per bancarotta fraudolenta e corruzione per il fallimento nel luglio scorso della Metalli Preziosi-Lares Cozzi di Paderno Dugnano, lasciando a casa 258 lavoratori, che per mesi si sono battuti con proteste e presidi e persino salendo sul tetto dell’azienda dismessa.

In carcere a Monza è finito Marcel Astolfi, 50enne residente a Figino Serenza, presidente della Metalli Preziosi spa, accusato di bancarotta fraudolenta e corruzione, mentre agli arresti domiciliari si trovano Salvatore Castellano, 72 anni, residente a Napoli, nominato dal Ministero dello Sviluppo economico commissario straordinario della Lares Cozzi spa, accusato di corruzione, nonchè Gualtiero Castiello, 56 anni, residente a Brescia, che è stato presidente del collegio sindacale della Metalli Preziosi spa ed è accusato di bancarotta fraudolenta.

Ad eseguire le ordinanze, chieste dai sostituti procuratori monzesi Walter Mapelli ed Emanuela Massenz e firmate dal gip monzese Licinia Petrella, sono stati gli uomini della Guardia di Finanza di Paderno Dugnano, che hanno eseguito tutte le indagini dopo che nel luglio scorso si era presentato alla Procura di Monza accompagnato da un avvocato di fiducia Gilliano Violet, amministratore unico di Matrics srl, una delle società facenti capo di fatto o di diritto a Marcel Astolfi come Metalli Preziosi, Lares Cozzi e Ist Holding, società tutte fallite negli anni.

Violet aveva raccontato di essere stato, fin dalla fondazione di Matrics srl nel 2001 un “prestanome” di Astolfi e di essersi prestato a sfruttare gli affidamenti bancari di cui godeva Matrics incrementandoli attraverso l’emissione di false fatture a Metalli Preziosi. Questo fino al 2005, quando il “giro” era aumentato a dismisura portando la Matrics al fallimento con un buco di 2 milioni e mezzo di euro. Secondo l’accusa, Astolfi avrebbe distratto a scopi personali circa 800mila euro, mentre gli altri li avrebbe utilizzati per liquidare o gestire le altre società a lui legate.

Con Castiello Astolfi è accusato di avere fatto sparire dalla Metalli Preziosi partite di argento per 7 tonnellate per un valore di circa 2 milioni di euro, oltre a platino e rodio per circa 700mila euro. Il commissario straordinario Salvatore Castellano, secondo l’accusa, si sarebbe invece accordato con Astolfi per farsi versare 70mila euro (5300 euro mensili per 10 mesi per consulenze mai fornite e l’affitto di 1300 euro mensili per 8 mesi del suo appartamento a Milano) per promuovere e accreditare Astolfi come un buon imprenditore facendogli acquisire la Lares.

A sostegno degli operai della Lares e Metalli Preziosi

Ci era noto che nell’area milanese, il caso dell’Insee non era isolato. Era solo la parte più visibile di un iceberg, la cui massa nascosta, sotto il pelo dell’acqua, è molto più ampia di quanto si possa credere. Soltanto nei primi mesi di quest’anno, si possono riscontrare diversi casi analoghi: il centro di ricerche della Nokia-Siemens a Cinisello Balsamo, l’Esab di Mesero, l’Elco di Inzago, la Saes Getter di Lainate, la Lares e la Metalli Preziosi di Paderno Dugnano, l’Eutelia di Pregnana Milanese, l’Aluminium di Rozzano, la Ercole Marelli-Alstom Power e la Omnia Network di Sesto S.Giovanni, l’Ideal Standard di Brescia (da ieri occupata dai lavoratori), solo per citare le più grandi.

Prosegui la lettura »