Occupare la California. Giovedì 12 maggio

Medionauta, via Confalonieri 2, Milano (zona Isola)
Giovedì 12 maggio alle 21

Diversamente Strutturati, Serpica Naro e San Precario presentano:

Una conversazione sull’onda di occupazioni e scioperi che ha stravolto le università della California colpite dalla crisi e dai tagli di Schwartzenegger. L’incontro tra il movimento delle occupazioni di Berkeley e Santa Cruz e gli spazi culturali di Los Angeles ha creato nuove risposte politiche e culturali alla precarietà e alle privatizzazioni.

Le scintille che hanno assediato la fortezza dell’università hanno acceso approcci creativi all’organizzazione dei movimenti. Studenti, ricercatori e lavoratori dell’industria culturale hanno partecipato alla reinvenzione dei linguaggi della protesta. Un attivista losangelino di Occupy Everything e responsabile del Journal of Aesthetics & Protest racconterà la California delle occupazioni e il futuro dei suoi movimenti.

Precarifornia – Affinità e divergenze tra chi organizza i lavoratori a L.A. e noi

Con questo articolo inizia una serie di reportage dal nostro inviato in California. Potete seguirlo anche su Twitter.

Come introduzione ai movimenti che organizzano i lavoratori/trici dal basso mi sono letto questo Working for justice. The L.A. model of organizing and advocacy e poi sono andato a pranzo con Josh, uno degli autori. I capitoli del libro sono stati scritti in collaborazione con gli stessi attivisti, e sono focalizzati in particolare sul modello del worker center, cioè piccoli centri territoriali o di settore, forme ibride tra minisindacati e movimenti di base, che supportano i lavoratori e le loro lotte. In molti casi si tratta di lavoratori migranti, soprattutto latinos e coreani che formano la spina dorsale della forza lavoro losangelina. Si va dalla famosa KIWA, l’alleanza dei lavoratori di Koreatown, alle lotte di Justice for Janitors, fino a tassisti, lavoratori del tessile e degli autolavaggi.

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