Questa mattina, a Bologna, Bartleby è stato sgomberato con il solito dispiegamento di forze dell’ordine. Il fatto in sé non ci stupisce: come realtà precarie, use a intervenire in modo diretto sul terreno del conflitto sociale, non ci aspettavamo qualcosa di diverso inquesto meschino Paese. Bartleby in questi anni ha fatto parte del nostro percorso, ha condiviso appuntamenti, sentimenti e relazioni,desideri, ha ospitato e si è fatto promotore di iniziative di resistenza e di offensiva sul terreno della moltitudine precaria.
Per cancellare tutto questo non è stato sufficiente un semplice sgombero. Sono stati costretti a erigere un muro, fisico e simbolico allo stesso tempo. Un muro che prova a dire che le plurime soggettività precarie non si devono autorganizzare, non devono produrre cultura “altra”, non devono diffondere il seme dell’insolvenza, non devono coltivare l’autonomia della lotta, non devono opporsi alla macelleria sociale delle politiche di austerity, non devono liberare sogni, bisogni e pretese nel nome di un reddito di base incondizionato e nella libertà del diritto di scelta del lavoro.
Ma con ciò hanno solo dimostrato di avere paura.
10, 100, 1000 Bartleby sorgeranno ovunque.
San Precario Milano
NoExpo
Climate Camp
AMP Ambulatorio medico popolare
Foa Boccaccio 003 Monza
SOS Fornace
San Precario Torino