Una
piccola storia di ordinaria follia
Durante
gli ultimi anni la precarizzazione del lavoro, in particolare nei
maggiori teatri di questa città, si è fatta sempre più pervasiva.
Da ultima fra le ormai sempre più numerose, la vicenda di una
lavoratrice precaria da dieci anni che ottiene giudizialmente
l’assunzione a seguito di licenziamento ingiusto ; non solo
l’ottemperanza della sentenza viene disattesa ma la lavoratrice, nel
frattempo divenuta madre, vede reiterato il licenziamento ingiusto
attraverso la curiosa formula del licenziamento preventivo, al
compimento del primo anno di vita del suo bambino.
Licenziamento
preventivo sulla eventuale vittoria poi avvenuta in merito alla causa
di trasferimento illegittimo della lavoratrice in un’azienda terza
alla quale viene appaltato il servizio lasciando oltre alla
lavoratrice in questione altre giovani lavoratrici a casa. A
tutt’oggi il teatro ancora disattende l’esecuzione delle sentenze .
Questa la cronistoria dei fatti: – primavera 2004 la lavoratrice
chiede che la sua posizione contrattuale illegittimamente precaria da
dieci anni venga sanata e diventi stabile. – settembre 2004 la
lavoratrice viene licenziata, inizia la causa. – ottobre 2006 la
sentenza dichiara illegittimo, il licenziamento in risposta a questo
il teatro trasferisce la lavoratrice in un’azienda terza alla quale
ha appaltato il servizio ; inizia la seconda causa contro il
trasferimento illegittimo frattanto il teatro applica la curiosa
formula del licenziamento preventivo sull’eventuale vittoria in
giudizio della lavoratrice, come dire noi siamo al di sopra dei
giudizi. – aprile 2008 la sentenza dichiara illegittimo il
trasferimento della lavoratrice e a tutt’oggi la lavoratrice non è
stata reintegrata sul posto di lavoro.
ROBB DE
‘MATT
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