Club Tropicana, drinks are free,
Fun and sunshine – there’s enough for everyone.
All that’s missing is the sea,
But don’t worry, you can suntan!
Ve la ricordate?. Erano gli Wham!. Anno 1983. Quarto e ultimo singolo estratto dall’album Fantastic. Scritta da George Michael e Andrew Ridgeley.
Chissà perchè mi suona nelle orecchie più o meno in questo periodo dell’anno e vicino a qualche scadenza che ha a che fare con gli operatori sociali. Forse è solo per questa mia assurda necessità di avere una colonna sonora per tutto.
Prima di inoltrarci nel qui ed ora della faccenda di cui accenno nel titolo è meglio dare un piccolo sguardo al Bignami delle puntate precedenti: l’anno scorso, a poche ore dal presidio della Rete Operatori Sociali Milano, pubblicai la lettera dell’assessore Majorino. Era giugno e faceva un gran caldo. L’amministrazione comunale voleva dare un “bel taglio” ai centri diurni per i minori (sapete: c’è la crisi…) ma i lavoratori non si sono scoraggiati anzi si sono organizzati.
Francesca, educatrice di un centro diurno ricorda benissimo la telefonata che ricevette da un collega. “Mi propose di creare una rete degli operatori sociali e un’azione (sfociata poi in un presidio). Ho espresso il mio accordo ed entusiasmo e ho contattato le altre colleghe….poi attraverso conoscenze e contatti in pochi giorni è nata la rete!”. Hanno lottato e ottenuto una proroga. Sei mesi.
Sei mesi di lavoro, di stipendi, di progetti, di relazioni. Sei mesi di “investimento sulla società futura” come sostiene Francesca, in una lunga e appassionata intervista. “ perché se oggi l’intenzione è di risparmiare sacrificando interventi di qualità e facendo morire servizi importanti come i centri diurni, domani il costo da pagare sarà decisamente più elevato, sia in termini economici (basti pensare al caso di ragazzi che finiscono – come spesso accade- nel penale) sia in termini di ripercussioni sulla società (aumento della criminalità, devianza, dispersione scolastica, deprivazione…)”.
Gli operatori sociali di Milano lo sapevano bene che quella proroga era solo un rinvio del problema e non la sua soluzione. E infatti è passato un anno e ci risiamo: desiderio di una colonna sonora in chi scrive (e probabilmente anche voglia di vacanza) e gli operatori sociali di Milano che indicono un presidio per il 3 luglio dalle ore 18.00 in piazza della Scala. Presidio che nasce dalla necessità di far sentire alla città che c’è chi continua a monitorare una sempre più devastante azione di demolizione del welfare e preparato in mesi di assemblee e di tavoli di lavoro che hanno visto la partecipazione di operatori sociali non solo di Milano ma anche di Monza, Cinisello Balsamo e di alcuni attivisti della Rete Nazionale Operatori Sociali.
Chiedo a Francesca qual’è il clima nei centri diurni a un anno dall’incontro con Majorino: “ci troviamo spogliati di risorse, ma con una richiesta di mantenere un alto standard di qualità (…) Sono state ridotte le frequenze dei ragazzi (alcuni possono frequentare solo 2, 3 o 4 giorni alla settimana). Gli scorsi anni eravamo aperti 6 giorni alla settimana e i ragazzi non avevano un limite nei giorni della frequenza e non c’erano problemi sugli inserimenti. C’è stata una riduzione delle ore lavorative settimanali a 30 e un educatore è stato spostato dal Centro diurno in un altro progetto”.
Con il presidio del 3 Luglio gli operatori sociali di Milano continueranno a denunciare il penoso stato in cui una politica scellerata e ingiusta ha ridotto il Welfare non solo a Milano ma in tutta Italia. Verrà chiesto con determinazione “il rispetto dei diritti dei cittadini e dei lavoratori. Di non essere più presi in giro con promesse false. Chiederanno chiarezza e trasparenza alle istituzioni”.
E per concludere ancora le belle parole di Francesca che descrivono la lotta degli Educatori Professionali come lotta che va oltre ad una seppur doverosa lotta per il miglioramento di condizioni contrattuali.
“Noi siamo lavoratori che dedicano anima e corpo al lavoro, che hanno scelto di intraprendere questa strada tanto difficile quanto entusiasmante, abituati a fare rinunce da una vita perchè fare l’educatore non ha mai arricchito nessuno. Crediamo nella coerenza e nel rispetto e vorremmo che lo stesso atteggiamento lo avessero anche “ai livelli alti”. Ci aspettiamo UN CAMBIAMENTO, un cambio di direzione che non segua più le logiche del bilancio, ma che garantisca i diritti fondamentali dei cittadini. Ci aspettiamo un’amministrazione che faccia scelte di spesa sensate e coscienziose e che espliciti in modo chiaro e trasparente le sue intenzioni”.
E per questo cambio di rotta sarebbe giunto il momento di ascoltare le proposte di chi ogni giorno rende la nostra sociètà più umana dando sostegno, accoglienza e aiuto a chi vive un disagio. Con amore, rispetto e professionalità.
PRESIDIO DI PROTESTA E DI PROPOSTA
3 luglio 2014 alle 18.00
sotto palazzo Marino, in piazza della Scala.
www.facebook.com/operatorisociali.milano
http://operatorisociali.noblogs.org/
Leave a Reply