Delitti Non Attribuiti

SICUMERA: Rutelli e Forza Nuova convergono in favore delle misure di sicurezza. La sacra alleanza regge, ma le libertà fondamentali no

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Ne Ferisce più il Mouse che la Spada

"Astronomo e socialista olandese, partecipò alla II Internazionale, in seguito divenne comunista. Studioso di darwin e teorico della democrazia consiliare. Mosse forti critiche al leninismo. La sua fama è, però, principalmente dovuta alla scoperta di un asteroide che prese il suo nome". E’ la descrizione di Anton Pannekoek presente su wikipedia e, sorpresa, nell’Album di Famiglia del Manifesto. Non è l’unica occasione in cui da via Tomacelli si devono essere registrati accessi record all’enciclopedia online, per trovare didascalie di padri e figli degeneri o meno del comunismo. Quella di Pannekoek è la più clamorosa. Hanno copiato anche l’orribile errore (che noi abbiamo omesso): l’apostrofo per “un asteroide”. Dopo l’album, una bel libretto rosso di grammatica rossa?

 

 

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La telecamera si è fermata a Eboli

 

Eboli è invasa dai clandestini! E come se non bastasse il tribunale è rimasto senza giudici. Ma l’intrepido sindaco Martino Melchionda del PD risponde a suon di videosorveglianza. Con grossi sacrifici, per un comune piccolo e non certo ricco come il suo, ha speso 130.000 euro in telecamere per farsi un po’ gli affari dei suoi cittadini. Peccato che dopo pochi mesi le telecamere siano già tutte rotte, e che la prima a farne le spese sia stata la vetrina di un negozio cinese, distrutta da una mattonata proprio sotto allo sguardo un po’ orbo di una telecamera scassata.  

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Domenica vado in trasferta

QUI STADIO A VOI STUDIO: gli stadi italiani sono pieni di problemi?
Certo, ma diametralmente opposti a quelli che sembra vedere chi osserva
lo sport solo attraverso i giornali, decidendone però le sorti politiche

"Huligani dangereux Hippi realisti Bucuresti Capelli
corti niente cresti Fuma tzigarra disonesti Leggere poco Manifesti".
Leggi, decreti, divieti, biglietti nominali, tornelli, divieti di
trasferte, diffide, daspo, repressione, osservatorio, acab, sigle,
destri, sinistri, fascisti, steward, stadi di proprietà, calcio
moderno, marketing, pay tv, spalti, deserti. Tante parole, tanta
retorica e tante disposizioni.
Il decreto Amato, dopo la morte dell’ispettore Raciti a Catania. Una
morte attribuita al fenomeno ultras. Nessuno che dica che è più
probabile che Raciti sia morto per un tragico incidente, la famosa
sportellata dell’auto "dei colleghi". Ma dire "Raciti" è come dire "la
legge Biagi". Un nome, un manifesto ideologico, per porre le distanze.
Come se dire Raciti equivalesse ormai a segnare un terreno oltre il
quale non si può andare. Tutte le discussioni possono stare solo
all’interno dell’ambito del post Raciti. Il resto è chiacchiere da
delinquenti, estremisti, teppisti. E il nome di un morto, funziona.

La mentalità ultras non è che non abbia limiti, anzi.
Nei gruppi ultras vive uno strato sociale dedito alla malavita e alla
ricerca di fare soldi con il calcio e di fare scontri contro le forze
dell’ordine perché altrimenti non sei un ultras. Lasciando da parte il
dilagare di fenomeni fascisti e malavitosi, sul quale la sinistra tutta
o quello che resta farebbe bene a indagare, si può concludere quindi
che – così come vanno respinte le misure repressive ideologiche – non
può essere assunto tutto il mondo ultras con le sue componenti più
becere. Ma le battaglie ideologiche non si fanno con la realtà, ma con
la sua trasfigurazione.
Un caso su tutto: proibire le trasferte. Senza essere considerato un
estremista, un dirigente di polizia tempo fa metteva in guardia da tale
misura, con argomentazioni tanto semplici quanto banali: “nelle
trasferte organizzate si può controllare meglio che non accada nulla;
proibendo le trasferte i tifosi si mischiano e il rischio è ancora più
alto”.

Qualche sabato fa: Inter- Napoli. Poco è mancato alla
tragedia. Colpa sicuramente dei teppisti napoletani, così delinquenti e
cattivi, si chiederanno i più? No, perché il settore ospiti era
straordinariamente vuoto, lo ha deciso l’Osservatorio del Viminale. E
allora centinaia di focolai di risse in giro per lo stadio. Fiorentina
Juventus, uguale.
Tutto contro senso, apparentemente: i rimedi infatti sembrano ottimi
per assicurare un calcio a disposizione solo di chi ha i soldi per la
pay tv o di chi avrà i soldi per stadi lussuosissimi, dove mangiare,
comprare, bere e guardare la partita, di cui magari si conoscerà in
anticipo il risultato. Lo stadio come supermercato, il calcio, da
sempre, come avamposto ideologico.
E domenica tutti in trasferta: dalla cucina al divano.

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San Precario partecipa allo sciopero generalizzato del 9 novembre.

santo_front.jpgChiama a
raccolta i devoti (laici), insieme al sindacalismo di base, per ribadire ancora
una volta la necessità di superare la condizione di precarietà, forma
generalizzata del lavoro contemporaneo. Lo sciopero del 9 novembre non sarà uno
sciopero “normale” ma piuttosto manifestazione concreta e immaginifica di un
nuovo modo di comunicare e creare conflitto.




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Reddito di Base

San Precario

Quaderni di San Precario