Lavoratrici delle pulizie dell’Università Statale: tra Cgil e caos appalti non si mangia né si lavora!

Stamattina una cinquantina di persone, tra lavoratrici, lavoratori e studenti della Statale di Milano, si sono riuniti in presidio e assemblea di fronte all’ingresso dell’università: la protesta riguarda il personale addetto alle pulizie, da più di un anno in attesa di risposte sul proprio futuro lavorativo e da oltre tre mesi senza salario. Tra errori dell’amministrazione universitaria e caos nel sistema degli appalti di gestione dei servizi, le lavoratrici si sono trovate infatti per un anno in una condizione di incertezza e smarrimento, senza garanzie né tutele.
Nonostante si siano rivolti anzitutto alla Filcams, il sindacato si è dimostrato latitante e temporeggiatore, e l’atteggiamento di questa mattina lo rispecchia appieno. Tra le facce stupite delle lavoratrici e degli studenti, perfetti sconosciuti (“mai visti in un anno di vertenza” dicevano le stesse lavoratrici), presunti sindacalisti di mestiere, si sono presentati cercando di capeggiare il presidio per gestire direttamente il malcontento e la discussione con l’amministrazione.
Alla decisione delle lavoratrici e studenti di entrare in Statale, per andare a discutere direttamente con l’amministratore legale, è seguito infatti il pronto intervento degli agenti Digos, dai cui si faticava a distinguere i compagni della Filcams, prontissimi nell’impedire a personale e ragazzi di entrare nell’università dopo lavorano e studiano tutti i giorni, per evitare di disturbare rettore e vita universitaria e permettendo così solo ad una delegazione di cinque rappresentanti di categoria di incontrare l’amministratore.

Quest’ultimo ha deciso di uscire e parlare direttamente con le lavoratrici e gli studenti solidali, approntando un lungo discorso di giustifica e finta spiegazione, il cui risultato può essere così sintetizzato: pazientate ed evitate di creare problemi, per non peggiorare la situazione.

Stupisce e lascia l’amaro in bocca che anche la Filcams abbia sostanzialmente accettato, dopo un anno di indecisione e assenza di risposte, la stessa linea. Nell’assemblea che è seguita dopo, evidenti sono stati la stanchezza delle lavoratrici di fronte alle promesse inconsistenti del sindacato e l’atteggiamento arrogante dei sindacalisti di mestiere.

Prevedibile, in quella situazione, il tentativo della filcams di delegittimare e diffamare il ruolo dell’avvocato di San Precario e dei sodali con le lavoratrici, per cercare di riconquistare la fiducia delle lavoratrici ormai abbastanza consci dell’inadeguatezza e dell’assenza della Cgil nella vertenza.

Il taglio del personale e del servizio di pulizia riguarda, infatti, non soltanto le lavoratrici direttamente coinvolte, ma anche gli studenti e l’ambiente universitario: l’ennesimo impoverimento dei diritti di ragazzi e lavoratori, in una struttura sempre più colpita e fatta a pezzi non soltanto dalla politiche governative, ma anche dalla cattiva amministrazione del rettore e degli altri responsabili.

La vertenza delle lavoratrici delle pulizie può aprire la strada ad una più ampia mobilitazione intorno ai diritti, ai servizi e alla qualità del lavoro e della vita in Statale da parte delle persone che ogni giorni vivono, studiano e lavorano, in università.
Riuscirà il Santo, in supporto ai lavoratori della Statale, agli studenti e ai precari, a fare il miracolo?

 

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