“Scordatevi il posto fisso”, “Flessibilità buona e cattiva”, “Il posto fisso è monotono”, “Accettare le sfide della flessibilità”.
A sentire le parole del duo Monti-Fornero sembra di esser tornati alla metà degli anni
Novanta.
Ma proff… Quanta poca fantasia, nemmeno le parole siete capaci di cambiare!
Allora, tra i profeti di quei dogma spiccava Massimo D’Alema, il primo a diffonderli a reti unificate. I loro effetti, nonostante
le overdosi televisive, sono sotto gli occhi di ogni cittadino dotato di buon senso.
15 anni fa il tabù da abbattere era la somministrazione di manodopera, cioè il caporalato, legalizzato dal peggiore harakiri di
sempre della sinistra: il pacco Treu.
Il lavoro interinale veniva giustificato dai cattolici progressisti fino alla Fiom, Rifo, Socialisti, Ulivi e ex Pci compresi. La scusa (anche quella) era la stessa di oggi:
“Misure a sostegno dell’occupazione”. Oggi il fine che giustifica i mezzi è lo Statuto dei Lavoratori, il vero responsabile della disoccupazione per i profdittatori. I 10 commi in cui è
diviso l’articolo 18 non li conosce nessuno. Ma la dignità e la libertà dei lavoratori, il titolo dello Statuto, quelle sì sono concetti chiari a tutti.
Per capire nel concreto di che parla la coppia Monti-Fornero
eccovi due delle ultime sfide della flessibilità affrontate da San Precario a Milano.
I rilevatori del censimento del Comune, collaboratori occasionali per contratto, si sono permessi di svolgere una pacifica assemblea
all’interno del luogo di lavoro. Così l’inflessibile funzionario del Comune guidato dal “Vento che cambia” ha inviato la Digos a interrompere l’assemblea. Che c’è da stupirsi? I precari non sono lavoratori come gli
altri.
L’altro esempio di flessibilità buona riguarda venti trentenni di una ultramoderna new company che opera su internet per conto della Telecom. Han chiesto più volte 50 centimetri quadrati di spazio in ufficio per
poter scaldare le vivande portate da casa. Ma che monotone! Con 1000 euro lorde al mese si permettono anche di risparmiare sul pranzo? Le finestre del palazzo stra-fico non si aprono e i dirigenti non sopportano la
puzza in ufficio. Guai ad affittare uno sgabuzzino, ci son così tanti bar la fuori… La richiesta scritta è rimasta senza risposta e i 3 contratti a progetto che hanno osato firmarla rischiano il posto. Non sapevano
che anche mangiare poteva diventare un tabù!
Una domanda, a sto punto, sorge spontanea.
Ma Monti-D’Alema-Treu-Fornero quanti posti di lavoro han cambiato negli ultimi 30 anni?
Nessuno. Allora auguriamo anche
a loro di scrollarsi di dosso tanta monotonia. Doniamogli tutti insieme un po’ di flessibilità buona. San Precario, il protettore dei flessibili, è nato proprio per questo.
Leave a Reply