Da una MayDay all’altra. Un anno vissuto cospirando.

_0004_ico_santo.jpgLa Cospirazione Precaria è attitudine. L’Intelligence Precaria è azione, agitazione, precarizzazione dei precarizzatori. 365 giorni all’anno, o quasi…

Per chi ci ha perso di vista o per chi vuol rinfrescarsi la memoria…
Ci eravamo lasciat* 12 mesi fa, in questa stesse strade.
Avevamo per le mani il secondo numero di City of Gods, che tanto avrebbe fatto imbufalire i brontosauri della CGIL e tanti pruriti avrebbe causato ai loro accoliti del manifesto, e i tarocchi della cartomanzia precaria per divinare il nostro futuro.
ZOT! Un anno nel futuro (forte, eh?)… eccoci qua.

City of Gods è cresciuto.
Non più soltanto la voce dei precari della stampa, ma un megafono per le voci dei precari e delle precarie tutte: call-centeristi, operai sociali, comitati territoriali, migranti…
Al secondo numero ne sono seguiti altri due e una versione on line attiva ed aperta alle collaborazioni (questo sito).
Il 29 febbraio San Precario ha festeggiato il suo primo compleanno, e City of Gods gli ha regalato un manualetto, il city-pocket sull’agitazione precaria metropolitana, che oggi, in occasione della MayDay ha un successore: il sesto numero , diffuso durante la parade milanese.

Nell’afa dello scorso Luglio, mentre il ministro Damiano cercava invano di indorarci le pillole apparecchiate sul suo traballante tavolo sul welfare, abbiamo animato il primo Workshop Cospirattivo focalizzando l’attenzione sui nuovi distorti meccanismi dell’informazione e sul perverso rapporto tra precarietà e reddito. Un appuntamento che ha segnato la traccia seguita nell’autunno passato dal ciclo di incontri (e scontri) “A Ruota Libera”.

Ma l’Intelligence Precaria è azione, e le aziende non hanno fatto mancare occasioni di agitarsi ai lavoratori ed alle lavoratrici rivoltisi al Punto San Precario Evolution.


Hanno (ri)provato a fregarci i colossi della telefonia: se l’anno passato era Wind che si divertiva ad esternalizzare, a questo giro la Ruota ha toccato i lavoratori Vodafone, che non si sono fatti attendere passivi, ma subito sono partiti al contrattacco, aprendo una stagione di scioperi e volantinaggi, assemblee, call strike, chiacchiere ed agitazioni conflittuali che hanno coinvolto i lavoratori di Wind, Ecare, Comdata ed altre aziende in una rete cospirattiva che passa da Milano a Torino, Pisa e oltre…

Hanno insistito sempre di più quegli avamposti di precarizzazione che sono gli aereoporti, ma SEA & co. non si aspettavano di incontrare sulla loro strada un Santo, incarnato nella forza delle lavoratrici ai banchi di accoglienza o tra l’esercito precario di pulitori e addetti ai catering, che insieme hanno mobilitato gli aereoporti dagli spogliatoi sin nelle sale mensa, dove in una mattinata di Gennaio l’effige di San Precario è apparsa direttamente sulle tovagliette

Una forza e una pervicacia, quella di precari e precarie aeroportuali, che ha fatto breccia pure nei tribunali, dove le Sea Girls, supportate dagli sgamatissimi avvocati del Punto San Precario, vedevano riconosciute le loro ragioni.

Un binomio, quello tra autoorganizzazione dei lavoratori e supporto del pool legale, che ha sconfinato in diverse altre situazioni, da un paradossale attacco agli stipendi dei lavoratori di Milan Channel al costante lavoro di cospirazione intessuto tra le Cooperative Sociali, fino ai fronti sempre caldi dei lavoratori dei teatri e della grande distribuzione (Feltrinelli , Esselunga , Auchan, ecc…).

Ma di tutte queste strategie di agitazione ne avete letto sul primo numero di City Pocket (ZeroPrecaria)… Non l’avete letto? Cercatelo tra i carri della MayDay, passatevelo di mano in mano.

La cooperazione tra precari e precarie ha scavato in una condizione che non è precaria soltanto nei contratti. Lo è ancor di più quando a rischiare non sono soltanto i nostri diritti ma direttamente i nostri corpi, a partire dalla catena ininterrotta degli infortuni sino all’incredibile aggressione (non certo un caso unico) subita da una lavoratrice di uno dei maggiori supermercati milanesi: l’Esselunga di viale Papiniano.
Su tutto ciò si è andati avanti a collaborare con i lavoratori, con i sindacalisti ove possibile o con le diverse situazioni che si sono venute ad aggregare, come la Rete Milanese contro la Precarietà.

…È un percorso lungo, che passa da questa giornata e prosegue.
Non è un caso il fatto che la MayDay di quest’anno si sia espansa sì geograficamente ma anche temporalmente, sino a creare una lunga/long/larga MayDay.
Ma di tutto ciò, del mosaico delle nostre vite frammentate e del corpo precario che va ribellandosi, ne parliamo sul City, col puzzle e soprattutto tra i precari e le precarie che inondano ballando queste strade e questi carri…

MAY DAY MAY DAY

Agenti dell’Intelligence Precaria      

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